Un attacco a Matteo Renzi, colpevole di mandare gli immigrati a nord per ripicca politica, e una promessa ai sindaci: fondi regionali più facili per chi si oppone all’arrivo dei migranti. Parola di Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, che in un’intervista a Libero attacca il presidente del consiglio.  “E’ incredibile che la più grande emergenza migratoria degli ultimi 30 anni venga gestita da Renzi con ripicche e ritorsioni verso chi non la pensa come lui. Non siamo stati coinvolti nelle decisioni del governo. E il governo non ha mantenuto il patto che aveva stretto con le Regioni”.

“Un anno fa – prosegue il governatore della Lombardia – tutti noi governatori firmammo col governo per la ripartizione controllata degli immigrati. Allora lo Stato si era impegnato a costruire degli hub regionali gestiti dalla Protezione civile, nei quali gli immigrati dovevano essere divisi in clandestini e rifugiati. I primi dovevano essere respinti, gli altri sistemati. In pratica era la fotocopia del piano che da ministro avevo applicato con successo nel 2011, ma tutti gli accordi sono stati disattesi, le Regioni bypassate e i Comuni inondati di extracomunitari“. Maroni era infatti ministro dell’Interno nel 2011, quando la primavera araba fece scoppiare l’emergenza sbarchi e il governo Berlusconi dichiarò lo stato d’emergenza riempiendo il sud di Centri richiedenti asilo (come quello di Mineo, finito nell’inchiesta su Mafia capitale).

Oggi invece Maroni annuncia che per rispondere a Renzi agirà “su due leve. La prima riguarda la difesa di quei sindaci che si rifiutano di accogliere gli immigrati e che rischiano un’incriminazione per abuso d’ufficio. La seconda leva che useremo è quella dei soldi. In Regione c’è un fondo da 715 milioni di euro per gli investimenti sul territorio. Nell’esaminare le richieste privilegeremo quei sindaci che si sono opposti all’arrivo indiscriminato degli immigrati e controlleremo con molta pignoleria le richieste di quelli che gli spalancano le porte”. In pratica il governatore lombardo intende incentivare i sindaci che chiudono le porte agli immigrati. Per gli altri invece, quelli che aprono le porte ai migranti, accedere ai contributi regionali sarà più difficile.

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