Il candidato leader dei laburisti ammette di aver partecipato, quindici anni fa, ad eventi organizzati dai pro-palestinesi di Deir Yassin Remembered di Paul Eisen. Il deputato si giustifica: "All'epoca il fondatore del gruppo non era un antisemita". Blair: "Follia lui alla guida del partito"
L’ascesa politica di Jeremy Corbyn, grande favorito a diventare il nuovo leader del partito laburista britannico, potrebbe subire un duro colpo. Il candidato “socialista” di lungo corso e convinto pacifista ha ammesso di aver partecipato ad alcuni eventi organizzati dal gruppo Deir Yassin Remembered, fondato dal negazionista dell’Olocausto Paul Eisen.
La rivelazione del deputato laburista è arrivata dopo un duro attacco condotto dal Jewish Chronicle, quotidiano ebraico con sede a Londra, che lo aveva accusato di antisemitismo e di aver definito “amici” i rappresentanti di gruppi considerati terroristici come Hamas ed Hezbollah.
Il deputato inglese, guida dell’ala sinistra del Labour, ha però negato le accuse di avere simpatie antisemite e ha detto che, quando ha preso parte a quegli incontri, avvenuti quindici anni fa, Eisen non era ancora un negazionista. “Se lo fosse stato – ha spiegato il deputato del partito laburista – non avrei avuto nulla a che fare con lui”. Corbyn ha specificato anche di essersi avvicinato al Deir Yassin Remembered solo per la ragione per cui era nato il gruppo, che ricordava il massacro di palestinesi avvenuto a Deir Yassin, villaggio a ovest di Gerusalemme, nell’aprile 1948.
Nei giorni scorsi, inoltre, la candidatura a leader dei laburisti di Corbyn è stata duramente criticata da Tony Blair. L’ex premier britannico ha messo in guardia gli iscritti del partito per le sue posizioni anti-capitaliste, giudicando una “follia” averlo come nuovo capo del partito.