Anche nel 2015 nel Paese sudamericano si è verificata una contrazione dell'economia per due trimestri consecutivi: secondo i dati registrati dalla banca centrale locale, l’attività produttiva del Brasile è calata dell’1,89% tra aprile e giugno del 2015 rispetto ai tre mesi anteriori, quando registrò un -0,2%
Secondo anno di “recessione tecnica” per il Brasile. Anche nel 2015 nel Paese sudamericano si è verificata una contrazione dell’economia per due trimestri consecutivi, fenomeno che dà appunto origine alla “recessione tecnica” . E’ quello che viene fuori dall’Indice di attività economica calcolato dalla Banca centrale locale che corrisponde praticamente a un’anticipazione del Pil ufficiale.
Secondo i dati registrati dalla banca centrale, l’attività produttiva del Brasile è calata dell’1,89% tra aprile e giugno del 2015 rispetto ai tre mesi anteriori, quando registrò un -0,2%. Considerata lungamente come aspirante quinta potenza mondiale, il Brasile è piombato da due anni in una situazione di declino: per la prima volta, il mercato finanziario ha previsto un panorama di stagnazione anche per il futuro con una contrazione del Pil dello 0,15% nel 2016, -2% per il 2015. L’inflazione ormai è oltre il 9% (la meta fissata dalla Banca centrale è al 4,5%), mentre la disoccupazione ha toccato quota 6,9% a giugno, il più alto indice mensile dal 2010.
La crisi brasiliana colpisce quasi tutti i settori, a cominciare da quello automobilistico, che ha fatto registrare un calo di produzione del 18 % tra gennaio e luglio di quest’anno. Cifre che hanno scatenato chiusure di stabilimenti e licenziamenti, ed è per questo motivo che il governo brasiliano ha deciso di venire incontro al comparto di produzione delle auto: la banca statale Caixa economica federal concederà fino a 5 miliardi di reais (circa 1,5 miliardi di euro) di credito con interessi più bassi per le case che si impegneranno a frenare le dismissioni collettive. Le cose, però, non vanno bene anche negli altri settori: persino il terziario, finora mai toccato dalla crisi, ha fatto registrare un misero +2,1% a giugno, che è peggior risultato mensile della storia.
E se i numeri disegnano un quadro attuale difficile, non va meglio sul speranze di ripresa: a pesare sono anche le decine di casi di corruzione, che minano ulteriormente la credibilità del governo. Il più clamoroso è quello che ha colpito il colosso petrolifero Petrobras: uno scandalo di tangenti che finora ha coinvolto decine di politici, spesso esponenti del Partito dei lavoratori, lo stesso del presidente, Dilma Rousseff. L’intero governo è stato oggetto di pesanti contestazioni popolari negli ultimi giorni.
Nel Paese bersagliato dalla crisi, nel frattempo, è già partito il countdown per le Olimpiadi di Rio de Janeiro dell’agosto 2016, mentre in queste ore arriverà in visita ufficiale la cancelliera tedesca Angela Merkel. Secondo assessori del governo, la presidente Rousseff esporrà alla cancelliera la possibilità di investire in infrastrutture nel paese brasiliano. Il programma lanciato lo scorso giugno prevede 198 miliardi di reais (circa 58 miliardi di euro) di investimenti nei prossimi anni per autostrade, ferrovie, porti e aeroporti. Il piano è già stato esposto anche al primo ministro cinese, Li Keqiang.