Il “lavoro è sacro” ed “esprime la dignità della persona umana, dell’essere creata simile a Dio”. Anche per questo “creare una perdita di posti di lavoro significa causare un grave danno sociale”. Dopo averne parlato nel corso della sua visita pastorale a Torino – davanti a Marchionne -, Papa Francesco, nel corso dell’udienza generale del mercoledì, torna sul tema dell’occupazione. Un argomento che è stato anche al centro della sua catechesi di due settimane fa nell’aula Paolo VI, dove ha elogiato “il tempo del riposo”, sottolineando che “l’ossessione del profitto economico e l’efficientismo della tecnica mettono a rischio i ritmi umani della vita”.
Bergoglio ha detto di essere “rattristato” quando “vedo che c’è gente senza lavoro e mi rallegro invece quando vedo che i governanti fanno tanto per trovare posti di lavoro”. E’ necessario quindi “pregare dunque perché non manchi il lavoro in una famiglia, perché fa parte del disegno del Dio creatore”. La mancanza di un’occupazione, ha aggiunto il Papa, “danneggia anche lo spirito, come la mancanza di preghiera danneggia l’attività pratica” e la gestione del lavoro “è una grande responsabilità umana e sociale, che non può essere lasciata nelle mani di pochi o scaricata su un mercato divinizzato“. Durante la catechesi, Bergoglio ha insistito anche sui rischi della logica del profitto: quando il lavoro è solo in suo “ostaggio” e si distacca quindi “dall’alleanza di Dio”, allora “l’avvilimento dell’anima contamina tutto, la vita civile si corrompe e le conseguenza colpiscono soprattutto i più poveri”.
E ha riservato anche alcune riflessioni sul rapporto tra lavoro e famiglia, spesso penalizzata da ritmi che non consentono la reciproca conciliazione. “La moderna organizzazione del lavoro – ha detto – mostra talvolta la tendenza a considerare la famiglia un ingombro, un peso per la produttività del lavoro”. “La famiglia – ha sottolineato il Pontefice – è un grande banco di prova: quando l’organizzazione del lavoro la tiene in ostaggio allora siamo sicuri che la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa”. Per questo, ha concluso papa Francesco, “le famiglie cristiane ricevano una grande sfida e una grande missione”.
Francesco, poi, ha osservato che “la città intelligente è indubbiamente ricca di servizi e di organizzazione“, ma “è spesso ostile ai bambini e agli anziani. A volte – denuncia il Papa – chi progetta è interessato alla gestione della forza-lavoro individuale da utilizzare o scartare secondo la convenienza economica”. Infine, con una battuta, Francesco ha anche citato San Paolo che ammoniva i discepoli che non lavoravano dicendo loro ‘Chi non vuole lavorare, neppure mangi’, e ha scherzato: “E’ una bella ricetta per dimagrire questa eh? Non lavori, non mangi…”.