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Selfie col morto, in Russia un concorso premia il migliore: polizia apre inchiesta

E' l'ultima frontiera del macabro, farsi un autoscatto con il cadavere e postare la foto nei social: ora le forze dell'ordine della cittadina nordorientale di Syktyvkar, nella repubblica di Komi, hanno avviato un’indagine dopo che un premio di 5000 rubli è stato assegnato al selfie con il corpo di una ragazza di 13 anni deceduta in un incidente stradale. L'amministratore principale della comunità “Selfie con il morto”, Alfred Polyak, ha dichiarato di aver creato questo gruppo per "provare a cambiare gli atteggiamenti popolari verso la morte"

di Davide Turrini

Un ricordino del morto possibilmente con foto caricata sul web. Arriva dalla Russia la nuova frontiera del macabro. Su VKontakte, il più seguito social network russo con oltre 70 milioni di utenti, una comunità chiamata “Selfie with the deceased” ha bandito sulla propria pagina un concorso dove viene premiato il miglior selfie scattato insieme ad un defunto con una cifra tra i 1000 e 5000 rubli (all’incirca tra i 15 e i 75 euro).

La polizia della cittadina nordorientale di Syktyvkar, nella repubblica di Komi, ha avviato un’indagine alcuni giorni fa dopo che il primo premio di 5000 rubli è stato assegnato al selfie con il corpo di una ragazza di 13 anni deceduta in un incidente stradale a Syktyvkar. La famiglia della vittima ha dichiarato ai media locali di aver avuto paura per tutti i flash lampeggianti degli smartphone durante il funerale. “Stiamo lavorando per chiarire ciò che è accaduto, provando a capire se alla base di questi atti ci siano un individuo o un gruppo di persone”, ha spiegato il portavoce della polizia di Syktyvkar Alexander Shidyusov all’Agence France Presse.

Il profilo di amministratore principale della comunità “Selfie con il morto” risulta essere quello di Alfred Polyakov, immediatamente bloccato per “attività sospette” dalle autorità russe. L’Agence France Presse è riuscita a raggiungere telefonicamente Polyakov, che è stato descritto come un professore universitario 28enne della città di Donetsk, città separatista dell’Ucraina orientale, teatro di cruenti scontri militari nella recente guerra russo-ucraina.

“Abbiamo creato questo gruppo per provare a cambiare gli atteggiamenti popolari verso la morte”, ha detto Polyakov all’AFP. “Prima di tutto non permettiamo a persone minorenni di partecipare al nostro concorso. In secondo luogo pubblicheremo le foto dei morti solo se i parenti della persona deceduta firmano dei documenti dove ne approvano la pubblicazione. Inoltre non c’è niente di male nello scattare un foto con amore con il proprio caro. La morte è comunque l’inizio di una nuova vita. Ultimo aspetto non trascurabile: con questo concorso si sta facendo una buona cosa cercando di aiutare la famiglia del defunto venire a patti con il loro dolore e aiutandoli con il denaro, visto che 5mila rubli sono un sacco di soldi”.

La pagina VKontakte della comunità di Polyakov conta oltre 500 membri attivi ed è piena di scatti, inviati soprattutto da teenager (c’è solo un blando filtro dove si richiede la maggiore età che si può banalmente aggirare spuntando la casella ndr) con al centro i defunti dentro una bara, e i loro cari in posa spesso sorridente. L’uso di fotografie con un parente o un amico morto risale ai tempi dell’Inghilterra vittoriana dove i defunti, soprattutto bambini, venivano rivestiti di tutto punto e reinseriti in contesti della quotidianità, come in mezzo alle bambole con cui giocavano, o nel letto mentre dormivano, come se fossero ancora in vita. Un’usanza che non ha avuto particolare seguito sino all’apparizione degli smartphone e dell’immediato collegamento online delle foto scattate. Prima del macabro concorso russo sono centinaia le foto sul web di persone con i loro parenti o amici morti: molte provengono dagli Stati Uniti o dai paesi asiatici.

Alcuni casi si sono registrati anche in Italia. L’ultimo a Bitonto (Ba) nel maggio scorso con due tizi che dopo aver riesumato il cadavere di un donna di mezza età si sono messi in posa vestiti da medici legali alla CSI. I due sono stati rintracciati dalla polizia locale e ora rischiano da uno a tre anni per vilipendio di cadavere.

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