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“Assaggia il cespuglio”: lo spot del vino è “offensivo e sessista”. Dalle carrozzine alle penne, quando la pubblicità è insolente

Provocare è diventato lo spot preferito dei pubblicitari. Premier Estate Wines è l'ultima azienda che ha scatenato un putiferio nei social a causa di uno spot nel quale una donna assaggia il vino descrivendone le proprietà organolettiche e appoggiando all'altezza dell'apparato genitale il bicchiere, esclamando una frase ambigua che ha innervosito e offeso molti utenti

di Elisa D'Ospina

Provocare è diventato lo spot preferito dei pubblicitari. Premier Estate Wines è l’ultima azienda che ha scatenato un putiferio nei social a causa di uno spot ritenuto offensivo e sessista. Una donna assaggia il vino descrivendone le proprietà organolettiche e appoggiando all’altezza dell’apparato genitale il bicchiere esclama una frase ambigua che ha innervosito e offeso molti utenti. “L’Australia esce dal bicchiere, la puoi assaporare” (Australia practically jumps out of the glass. In fact, some say you can almost taste the bush). Lo spot, che a detta dell’azienda è nato dal classico humour britannico, è stato sommerso dalle critiche sui social media. Con l’hashtag #tastethebush c’è chi si divide ritenendo lo spot infelice e sessista e chi ci ride su, come invita a fare il titolare dell’azienda Budge Dhariwal il quale afferma:” Spero che i nostri consumatori amino la campagna #TasteTheBush tanto quanto la amiamo noi. Nelle battute si coglie l’humour britannico”.

Nel mese di luglio anche l’azienda Bugaboo specializzata in carrozzine è stata invasa dalle critiche dopo aver mostrato nel suo spot una modella in bikini, Ymre Stiekema, mentre la didascalia che recitava ‘Vedi come la modella e la mamma Ymre Stiekema rimane in forma e in buona salute con il Bugaboo Runner.’ In questo caso, su Instagram, non sono mancate le polemiche da parte di mamme che non si vedono rappresentate da quel modello di donna. Nicola Bonn mamma e blogger scrive: “Non ho alcun problema con il bikini o il fatto che è lei a fare jogging, ma dov’è la sua pancia rilassata e le smagliature?” Come si legge nella descrizione della foto pubblicata sul profilo Instagram di Bugaboo, lo scatto fa parte di un servizio di Vogue dedicato alla giovane modella e mamma.

Nella lista delle aziende prese di mira per i loro spot anche Bic che per una campagna per il South Africa ha lanciato lo slogan ”Look like a girl, act like a lady, think like a man, work like a boss” – mostrati come una ragazza, comportati come una lady, pensa come un uomo, lavora come un boss – scatenando un polverone virtuale tanto che il colosso francese produttrice di rasoi, penne a sfera e accendini ha dovuto ritirare la campagna pubblicitaria. A casa nostra la situazione non è diversa: in queste ore l’assessore alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, Giovanna Piaia, ha chiesto di ritirare la pubblicità di una gelateria la quale raffigura una ragazza mentre lecca un cono gelato con lo slogan a sottolineare:” Noi lo facciamo tutti i giorni”.

La protesta su Facebook si è allargata a macchia d’olio tanto da costringere i titolari della gelateria alla rimozione anche se sul sostengono: “In giro c’è molto di peggio e ci sono problemi molto più seri di questo anche a Ravenna. Se per caso nella foto ci fosse il nostro responsabile commerciale e amministrativo (cioè un uomo) intento a leccare una coppetta gelato o un cono come nelle immagini incriminate il problema sessista, come dite voi, ci sarebbe lo stesso? Viviamo in un mondo dove ogni giorno si vedono tette e culi ovunque (giornali, tv e cartelloni pubblicitari ) e il problema è una ragazza o un ragazzo che lecca un gelato? Comunque per non creare problemi gravi a queste persone che si sentono offese, le immagini per ora sono state tolte, non lo troviamo giusto perché limitano la nostra libertà però le eliminiamo”.

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