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“Buonismo” è una parola in realtà priva di significato preciso. Introdotta nel comune vocabolario dalla destra per indicare un presunto atteggiamento benevolo e tollerante nei confronti delle trasgressioni alla legge vigente , ha avuto in particolare come bersaglio le persone che indicano la necessità di una politica che parta dalle esigenze degli esseri umani. In particolare per quanto riguarda l’immigrazione, fenomeno che più di ogni altro caratterizza la nostra epoca, richiedendo una vera e propria rivoluzione copernicana nel modo di pensare, che sappia mettere al centro gli interessi e i diritti dell’umanità in quanto tale.
Certo si tratta di un cambiamento difficile. Su tale difficoltà speculano coloro che si propongono, come la Lega di Salvini ma purtroppo non solo loro, di ricavare dei facili dividendi politici da questa situazione. Specie tenendo conto della situazione di crisi economica e di valori in cui siamo immersi e non certo per colpa dei migranti. Ecco allora che si inventano notizie, diffondono un falso senso comune, fatto di informazioni sensazionalmente infondate come quelle secondo cui lo Stato spenderebbe più per i migranti che per i cittadini e simili. Attingono e fanno leva sull’ignoranza e l’analfabetismo di ritorno diffusi in un popolo, il nostro, rovinato da vent’anni e più di berlusconismo e di ininterrotto governo dei “figli di trojka”.
Contro quello che essi definiscono il “buonismo” essi promuovono il cattivismo, che è stato d’animo ben più adeguato per affrontare l’attuale situazione, nella quale il sistema dominante istiga ciascuno di noi di fare le scarpe all’altro pur di sopravvivere. Un sistema di lotta spietata di tutti contro tutti nel quale ben si può coltivare la malapianta del razzismo e dell’odio nei confronti del diverso, specie se vengono meno gli anticorpi sociali, politici e culturali che dovrebbero ostacolare la diffusione di queste malattie mortali, di cui sono portatori insani i politici di cui sopra.
In realtà cittadini e migranti (molti dei quali diventeranno prima o poi a loro volta cittadini, alla faccia di Alfano & Co.) vivono la stessa situazione di oppressione e mancata realizzazione dei diritti umani fondamentali. Insieme vivono lo sfruttamento sul lavoro, come mostrano le vite stroncate scandalosamente sui campi, morti di fatica provocati dal sistema del caporalato e dalla clamorosa disattenzione degli organi dello Stato e delle stesse forze sindacali. Sono morti in queste condizioni Paola, italiana, Zakaria, tunisino e Mohammed, sudanese.
Riscoprire la nostra comune radice umana contro ogni tentativo di divisione fra uomini e no, tipica del razzismo, costituisce l’unico modo per cambiare effettivamente questa società, in Italia come altrove.
Occorre quindi indignarsi con forza sempre maggiore contro il razzismo, le morti in mare o sui campi, il tentativo del sistema dominante di svuotare e umiliare gli esseri umani di ogni provenienza e cultura. Responsabile principale di questa situazione è un’Unione europea oramai giunta al capolinea, strumento passivo delle politiche dei settori dominanti arroccati intorno alla finanza.
Riprendendo le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Sento, sentiamo in tanti, la vergogna di assistere ad un genocidio, ad un genocidio che 70 anni fa che Primo Levi ha con forza denunciato e che oggi non ha il volto del nazifascismo, ma ha il volto di una Unione Europea vittima di una “infezione latente”, nascosta dietro egoismi sempre più criminogeni e criminali. Se questo è un uomo, denunciava Primo Levi. Se questa è Europa, denunciamo noi”.
Il paragone è azzeccato. Oggi la questione migratoria e la salvaguardia delle vite di esseri umani che coinvolge costituisce il tema fondamentale cui a nessuno, neanche al Movimento Cinque Stelle che oscilla fra le sparate di Grillo e prese di posizione più meditate e adeguate, è consentito sottrarsi.
Non ci si può illudere, come non ci si poteva illudere ai tempi del nazifascismo, che calpestare vita e dignità altrui consenta di salvare la nostra. Contro questa illusione omicida e suicida vanno rilanciate le ragioni di un’antropologia positiva che contempli la sostanziale unità degli interessi e dei diritti degli esseri umani. Contro i padroni del vapore che, pur di salvaguardare il sistema che garantisce i loro privilegi, sono pronti ad affidarsi, in un futuro forse non lontano, a Salvini e a Casa Pound. Chiamatelo, se volete, “buonismo”, ma il senso è quello di essere comprensivi nei confronti dei deboli ed intransigenti nei confronti dei potenti, non forti con i deboli e deboli con i forti come Salvini, Renzi, & C.
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Diritti - 21 Agosto 2015
Immigrazione: solo il ‘buonismo’ potrà salvarci
“Buonismo” è una parola in realtà priva di significato preciso. Introdotta nel comune vocabolario dalla destra per indicare un presunto atteggiamento benevolo e tollerante nei confronti delle trasgressioni alla legge vigente , ha avuto in particolare come bersaglio le persone che indicano la necessità di una politica che parta dalle esigenze degli esseri umani. In particolare per quanto riguarda l’immigrazione, fenomeno che più di ogni altro caratterizza la nostra epoca, richiedendo una vera e propria rivoluzione copernicana nel modo di pensare, che sappia mettere al centro gli interessi e i diritti dell’umanità in quanto tale.
Certo si tratta di un cambiamento difficile. Su tale difficoltà speculano coloro che si propongono, come la Lega di Salvini ma purtroppo non solo loro, di ricavare dei facili dividendi politici da questa situazione. Specie tenendo conto della situazione di crisi economica e di valori in cui siamo immersi e non certo per colpa dei migranti. Ecco allora che si inventano notizie, diffondono un falso senso comune, fatto di informazioni sensazionalmente infondate come quelle secondo cui lo Stato spenderebbe più per i migranti che per i cittadini e simili. Attingono e fanno leva sull’ignoranza e l’analfabetismo di ritorno diffusi in un popolo, il nostro, rovinato da vent’anni e più di berlusconismo e di ininterrotto governo dei “figli di trojka”.
Contro quello che essi definiscono il “buonismo” essi promuovono il cattivismo, che è stato d’animo ben più adeguato per affrontare l’attuale situazione, nella quale il sistema dominante istiga ciascuno di noi di fare le scarpe all’altro pur di sopravvivere. Un sistema di lotta spietata di tutti contro tutti nel quale ben si può coltivare la malapianta del razzismo e dell’odio nei confronti del diverso, specie se vengono meno gli anticorpi sociali, politici e culturali che dovrebbero ostacolare la diffusione di queste malattie mortali, di cui sono portatori insani i politici di cui sopra.
In realtà cittadini e migranti (molti dei quali diventeranno prima o poi a loro volta cittadini, alla faccia di Alfano & Co.) vivono la stessa situazione di oppressione e mancata realizzazione dei diritti umani fondamentali. Insieme vivono lo sfruttamento sul lavoro, come mostrano le vite stroncate scandalosamente sui campi, morti di fatica provocati dal sistema del caporalato e dalla clamorosa disattenzione degli organi dello Stato e delle stesse forze sindacali. Sono morti in queste condizioni Paola, italiana, Zakaria, tunisino e Mohammed, sudanese.
Riscoprire la nostra comune radice umana contro ogni tentativo di divisione fra uomini e no, tipica del razzismo, costituisce l’unico modo per cambiare effettivamente questa società, in Italia come altrove.
Occorre quindi indignarsi con forza sempre maggiore contro il razzismo, le morti in mare o sui campi, il tentativo del sistema dominante di svuotare e umiliare gli esseri umani di ogni provenienza e cultura. Responsabile principale di questa situazione è un’Unione europea oramai giunta al capolinea, strumento passivo delle politiche dei settori dominanti arroccati intorno alla finanza.
Riprendendo le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Sento, sentiamo in tanti, la vergogna di assistere ad un genocidio, ad un genocidio che 70 anni fa che Primo Levi ha con forza denunciato e che oggi non ha il volto del nazifascismo, ma ha il volto di una Unione Europea vittima di una “infezione latente”, nascosta dietro egoismi sempre più criminogeni e criminali. Se questo è un uomo, denunciava Primo Levi. Se questa è Europa, denunciamo noi”.
Il paragone è azzeccato. Oggi la questione migratoria e la salvaguardia delle vite di esseri umani che coinvolge costituisce il tema fondamentale cui a nessuno, neanche al Movimento Cinque Stelle che oscilla fra le sparate di Grillo e prese di posizione più meditate e adeguate, è consentito sottrarsi.
Non ci si può illudere, come non ci si poteva illudere ai tempi del nazifascismo, che calpestare vita e dignità altrui consenta di salvare la nostra. Contro questa illusione omicida e suicida vanno rilanciate le ragioni di un’antropologia positiva che contempli la sostanziale unità degli interessi e dei diritti degli esseri umani. Contro i padroni del vapore che, pur di salvaguardare il sistema che garantisce i loro privilegi, sono pronti ad affidarsi, in un futuro forse non lontano, a Salvini e a Casa Pound. Chiamatelo, se volete, “buonismo”, ma il senso è quello di essere comprensivi nei confronti dei deboli ed intransigenti nei confronti dei potenti, non forti con i deboli e deboli con i forti come Salvini, Renzi, & C.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.