Scontri, feriti e altissima tensione. E’ caos al confine tra Macedonia e Grecia, zona dichiarata in stato d’emergenza da ieri. La polizia macedone, secondo quanto riferito dalla Bbc, ha iniziato a utilizzare gas lacrimogeni per disperdere migliaia di migranti che cercavano di entrare nel Paese dal territorio greco. Secondo quanto ricostruito dalla Associated Press, nel corso dei disordini sono rimasti feriti otto immigrati: tra questi, un giovane è stato trovato sanguinante probabilmente colpito dalle schegge di una granata lanciata dalla polizia.
Nelle operazioni per gestire lo stato di emergenza decretato ieri dal primo ministro macedone Nikola Gruevski, sono state coinvolte anche le forze speciali e alcuni reparti dell’esercito, inviati dal governo di Skopje nella stazione ferroviaria della città macedone di Gevgelija, vicina al confine greco, hanno sparato granate assordanti contro i migranti, accorsi in massa per cercare di prendere i treni in direzione della Serbia.
Intanto, i militari macedoni con il supporto di veicoli blindati hanno coperto di filo spinato la linea ferroviaria utilizzata dagli immigrati, in maggior parte provenienti dal Medio Oriente, per attraversare a piedi il confine. Circa tremila persone, la scorsa notte, hanno pernottato in un campo senza cibo e con poca acqua. “Non so perché ci stanno facendo questo”, ha detto Mohammad Wahid, un iracheno. “Non ho un passaporto, né documenti di identità. Non posso tornare e non so dove andare. Rimarrò qui fino alla fine”, ha aggiunto.