“Io sono sconvolto. Voi pensate che i Casamonica avrebbero dovuto mandare un fax alla questura per dire che il loro boss era morto? Stiamo parlando di un clan che dovrebbe essere monitorato 24 ore su 24″. E’ furioso Lirio Abbate, il giornalista dell’Espresso, ospite del programma “In onda estate” (La7), quando viene letta la nota della questura di Roma che, in merito al funerale di Vittorio Casamonica, precisa di non aver ricevuto nessuna notizia sulle fastose esequie del patriarca dei Casamonica, celebrate nella chiesa Don Bosco tra Rolls-Royce, carrozze trainate da cavalli e un elicottero che fa piovere petali sulla folla. “Queste giustificazioni – conclude Abbate – sono vergognose e lo dico da cittadino”