Ghirmay Gebreslassie ha vinto la medaglia d’oro nella maratona ai campionati del mondo di Pechino: il 19enne eritreo si è imposto in 2h12’27”, precedendo l’etiope Yemane Tsegay (2h13’07”) e l’ugandese Solomon Mutai (2h13’29”). E il quarto posto va all’azzurro Ruggero Pertile (2h14’22”), 41 anni, mentre il campione europeo in carica Daniele Meucci (2h14’53”), ha chiuso in ottava posizione.
Per i due azzurri un piazzamento di spessore, ottenuto in una corsa che vedeva al via i più forti specialisti del mondo.

“E’ il miglior risultato di tutta la mia carriera, ma non ne sono ancora del tutto felice. Mi dispiace per la medaglia perché non era troppo lontana, appena 53 secondi, ed io ci ho creduto dal primo metro dopo la partenza”. E’ così che Ruggero Pertile commenta il suo quarto posto. “Ho fatto una gara regolare – aggiunge l’azzurro – conoscendo bene i cambi di ritmo tipici degli africani, anche se qui ho visto i big abbastanza in difficoltà, sudavano tantissimo. Kipsang, ad esempio, si bloccava letteralmente ad ogni rifornimento”.

“E’ stata la maratona che avevo in mente – prosegue Pertile – 42 chilometri e 195 metri in cui bisognava fare bene i conti con la benzina che si ha in corpo e dosarla bene fino all’ultimo. Rio nel 2016 sarà una gara difficile come questa. Ogni maratona è una storia che bisogna saper leggere”.

E il campione europeo in carica Daniele Meucci esprime la sua soddisfazione per la gara del compagno: “Ruggero è stato grande ed allenandoci insieme sapevo che stava molto bene. Io, invece, al 32° chilometro ho avuto un problema intestinale e mi sono dovuto fermare per andare in bagno. Lì purtroppo ho perso quasi un minuto e mezzo. Un vero peccato perché ero lì anche io e con Pertile eravamo riusciti ad impostare una gara sul nostro ritmo”.

 

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