Politica

Regione Liguria, premio produzione ai dirigenti: già nel 2013 costò 3,5 milioni di euro

Come previsto dalla legge Brunetta e dal contratto di lavoro dei dipendenti pubblici, anche quest'anno sarà distribuito il bonus. L'assessore Berrino: "Un comitato di controllo si incarica di verificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi fissati"

Nel 2013 furono pagati circa tre milioni e mezzo di euro e anche il conto del 2014 sarà salato. Soldi che, a norma della legge Brunetta e del contratto di lavoro dei dipendenti pubblici, la regione Liguria, come le altre regioni italiane, sarà tenuta a corrispondere agli otto direttori dei dipartimenti, al segretario generale e a poco meno di novanta dirigenti di livello apicale. Una spesa notevole e difficilmente giustificabile, specie in tempi di spending review.

“Abbiamo dovuto dare esecuzione ad una decisione assunta dalla giunta Burlando, a valere sul 2014 – spiega a ilfattoquotidiano.it Gianni Berrino, assessore al personale, oltre che al lavoro, ai trasporti e al turismo della giunta Toti – Le valutazioni di merito sui risultati raggiunti erano già state fatte e quindi non potevamo che adottare una delibera nello stesso senso”. Dai 22 ai 26mila euro (al lordo delle tasse) finiranno nelle tasche di ciascuno degli otto direttori generali che per il momento il governatore Toti ha riconfermato nei rispettivi incarichi, in attesa redistribuire deleghe e, probabilmente, sostituire qualcuno dei nomi ereditati dalla giunta Burlando. Tutti fedelissimi dell’ex governatore.

Il segretario generale Roberto Murgia è andato in pensione, e il successore non è stato ancora nominato. Il candidato in pole position è Paolo Emilio Signorini, genovese, 52 anni, uno dei più alti dirigenti del ministero delle Infrastrutture, stretto collaboratore del ministro Delrio. Sarà lui ad ereditare la poltrona che era di Murgia ed è stata occupata pro tempore da Gabriella Laiolo, fedelissima di Burlando, già nel bouquet dei direttori generali. Saranno quindi Murgia e Laiolo a spartirsi il premio di produzione del 2014.

La scelta politica, a suo tempo assunto dalla giunta Burlando, era stata di limare dell’8-10% le prebende dovute a norma di contratto, così come è consentito fare in ragione di una rimodulazione dei premi in base alla valutazione dei risultati raggiunti. Qualche centinaio di euro per i livelli più bassi dell’amministrazione, un paio di migliaia per quelli superiori, che secondo Matteo Rossi, all’epoca assessore al personale della giunta Burlando, rappresentano un segnale della volontà di risparmio. “Nel calcolo abbiamo tenuto conto di elementi ulteriori come disponibilità, reperibilità, rapporto con la giunta”, ha dichiarato Rossi a Repubblica, che ha anticipato la notizia. “Senza dimenticare che esiste comunque un rapporto fiduciario con i direttori, mentre il premio ai dirigenti dipende dalla valutazione dei direttori, caso per caso, in base agli obiettivi”.

A ciascuno dei dirigenti di livello superiore andranno 11mila euro, sempre al lordo delle tasse. Importi rilevanti e consentiti dalla legge. “Lo spirito della norma recepito anche dai contratti collettivi di lavoro – prosegue Berrino – non è quello di premiare chi fa semplicemente il proprio dovere, ci mancherebbe. Ma di assegnare dei bonus a chi raggiunge determinati risultati, che vengono fissati in precedenza. Un comitato di controllo si incarica di verificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi fissati”.

Esempi? “Mettiamo che il responsabile dei trasporti riesca ad indire la gara per attivare il servizio unico dei trasporti sul del territorio. Quello sarebbe un obiettivo di grande valore. Oppure che il titolare della sanità riesca a ridurre in maniera significativa i tempi delle liste di attesa negli ospedali. O che un direttore generale sia capace di tagliare le spese dell’assessorato del 10%. Cose così, insomma. E’ compito della politica fissare obiettivi reali e compatibili con le necessità dell’Ente”.