Sono passati quasi 20 anni da quando il primo prototipo della Toyota Prius fu presentato al Salone di Tokyo del 1995. Il modello con due motori, uno a benzina e uno elettrico, fu messo in vendita nella versione di serie alla fine del 1997 in Giappone, in Europa nel 2000. Da allora, la tecnologia è stata adottata da molti altri costruttori, ma il gruppo Toyota continua a farla da padrone: a oggi ha venduto nel mondo, anche attraverso il marchio Lexus, 8 milioni di ibride. Le immatricolazioni stanno accelerando: soli 10 mesi fa il costruttore giapponese aveva annunciato di avere toccato quota 7 milioni. Merito di una tecnologia ormai consolidata e di una gamma ricca: 30 modelli differenti, più una plug-in, in vendita in 90 mercati (nella foto, le ibride Toyota in vendita in Europa). Degli 8 milioni di unità, 3,9 sono stati venduti in Giappone, 2,8 in Nordamerica, poco meno di 1 nel Vecchio Continente. Il costruttore calcola, considerando la differenza di consumo con auto a benzina di dimensioni simili, che grazie alle sue ibride sia stata evitata l’emissione di 58 milioni di tonnellate di CO2.

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