La retribuzione record - più le spese - a Riccardo Tenti e Maurizio Cassarino, chiamati dalla prefettura a gestire due aziende e la chiusura di una discarica (peraltro ancora aperta dopo un anno) in seguito a un'inchiesta su presunte tangenti nel settore rifiuti. Il deputato Pd Berretta presenta un'interrogazione ad Alfano. Il capo di gabinetto del Prefetto: "Compensi disposti in assenza di un regolamento, informato anche Cantone". Disattese le linee guida dell'Anac
Quarantacinquemila euro lordi al mese, ossia rispettivamente 18.900 euro e 15.300 euro netti. È la cifra che da sei mesi percepiscono due commissari straordinari nominati dalla Prefettura di Catania per amministrare contemporaneamente una discarica, che dovrebbe già essere chiusa, e due aziende specializzate nel settore dei rifiuti.
Il prefetto Maria Guia Federico, su richiesta del presidente dell’Autorità Anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone, ha commissariato lo scorso settembre l’azienda etnea Oikos Spa e la laziale Imprese Pulizie Industriali Srl (Ipi) che operano entrambe nel settore dei rifiuti con appalti a Catania, nominando per entrambe un collegio di tre amministratori, tra i quali due commissari con doppio mandato. Qualche mese più tardi gli uffici prefettizi hanno affidato agli stessi due commissari, che percepivano già 20mila euro lordi al mese, una terza consulenza da 25mila euro lordi mensili, per gestire la discarica di Valanghe d’Inverno che per decreto regionale del luglio 2014 doveva chiudere anticipatamente. Il cumulo dei compensi, conferma la stessa prefettura, è di 45mila euro lordi al mese per l’ingegner Riccardo Tenti (Valanghe d’Inverno, Ipi e Oikos, netto 15.300 euro) e altrettanti per il commercialista Maurizio Cassarino (idem, ma il netto è di 18.900 euro). L’esborso aumenta considerando anche le retribuzioni dell’ex prefetto Stefano Scammacca (discarica Valanghe) per 25mila euro lordi al mese, del generale dei Carabinieri in pensione Carlo Gualdi (Oikos) per 8.500 e dell’avvocato Giuliano Fonderico (Ipi) per 9mila.
Al momento della nomina però non era stato specificato il corrispettivo economico dei singoli amministratori giudiziari, ma veniva “rinviato ad un successivo provvedimento la fissazione del compenso professionale per le attività”. “Solo dopo la mia richiesta agli atti fatta direttamente agli uffici prefettizi e la mia interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano – spiega il deputato del Pd Giuseppe Berretta – i provvedimenti richiesti sono stati pubblicati sul sito della Prefettura nella sezione trasparenza”. I dati pubblicati, continua il parlamentare, “confermano che due commissari percepiscono 45mila euro mensili lordi, uno ne percepisce 25mila e altri due 9.000 e 8.500. A questi bisogna aggiungere i rimborsi di tutte le spese documentate, viaggio, alberghi, ristoranti e compensi per i collaboratori”.
Un elemento ulteriore su cui punta l’attenzione Berretta è l’uniformità dei compensi elargiti, in assenza di un vero regolamento ministeriale, si sarebbero potute utilizzare le linee guida della relazione del presidente dell’Anac Cantone del marzo scorso al governo, e del Protocollo stipulato nel maggio 2014 tra Tribunale di Roma e Ordine dei Commercialisti proprio sui contratti per gli amministratori giudiziari.
La Prefettura di Catania, interpellata da ilfattoquotidiano.it, puntualizza: “Il presidente Cantone è stato informato di tutti i provvedimenti che abbiamo preso – spiega il capo di gabinetto Licia Donatella Messina – ma in assenza di un regolamento ministeriale dovevamo comunque adottare un sistema. I dati sono visibili sul portale della Prefettura (qui i compensi per la discarica di Valanghe, qui quelli per le due aziende)”.
Nel provvedimento prefettizio però sono esclusi dai compensi i rimborsi spese, che dovranno essere rendicontati a parte e mensilmente. “Non ho dati certi – conclude Berretta – ma sembra che uno dei commissari percepisca 25mila euro annui per ‘spese di segreteria’, mentre ad altri due la somma corrisposta sarebbe di circa 10mila annui, quando nel protocollo a cui faccio riferimento le somme sono di 2.500 euro annui”.
I commissariamenti della Oikos e della Ipi sono avvenuti in seguito all’inchiesta “Terra Mia” condotta dalla Procura di Palermo sulla presunta rete di corruzione e mazzette elargite in cambio di concessioni e autorizzazioni dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia. In manette è finito proprio Domenico ‘Mimmo’ Proto, oggi ai domiciliari, titolare dell’Oikos e proprietario delle discariche Tiritì e Valanghe d’Inverno considerate due vere e proprie bombe ecologiche, situate tra i territori etnei di Misterbianco e Motta. S. Anastasia. Tra gli altri indagati anche il funzionario regionale Gianfranco Cannova e tre imprenditori del settore dei rifiuti. In seguito all’ordinanza è stato disposta la chiusura di Valanghe d’Inverno, che però continua in via straordinaria a ricevere rifiuti.
Il ‘Comitato No Discarica Misterbianco e Motta’ ha espressamente chiesto la rimozione dei commissari di Valanghe d’Inverno nominati dal Prefetto che gestiscono la discarica. “Sono infedeli al loro stesso mandato, – spiega Anna Bonforte componente del comitato – secondo il decreto regionale del 22 luglio 2014 la discarica andava chiusa, invece a un anno di distanza i commissari non solo non hanno portato a termine il loro lavoro ma hanno anche fatto ricorso al Tar per prorogare i tempi di utilizzo e hanno proposto una riformulazione del piano di chiusura superiore al precedente”.