Vetture di serie e molti esemplari unici in vendita on line – in un unico lotto indivisibile – con base d'asta 1,59 milioni di euro. Si chiudono così gli ultimi tormentati anni di una Carrozzeria che ha fatto la storia dell'automobile
Finisce così, con un’asta on line, la storia della Bertone. Quel che rimane della storica carrozzeria fondata nel 1912 andrà in vendita, sul sito delle vendite giudiziarie del Tribunale di Milano, dal 14 al 28 settembre: 79 veicoli dai primi anni 60 al 2009, fra auto di serie, prototipi, una moto BMW C1 e una bicicletta disegnata per la Opel. Il triste epilogo di un declino iniziato nel 1997 con la morte del fondatore Nuccio, la prima apparizione dei tribunali nel 2007, la cessione dello stabilimento di Grugliasco nel 2009 (ora Officine Maserati), il fallimento nel 2011, le liti giudiziarie fra la vedova Lilli e le figlie Barbara e Marie Jeanne, la disgregazione in piccole aziende destinate al fallimento, fra cui la Bertone Stile e la Bertone Cento, proprietaria di marchio e museo.
In vendita al miglior offerente, infatti, va anche il marchio Bertone: base d’asta, 3 milioni di euro. La collezione Bertone, invece, parte da 1.587.200 euro più Iva e oneri, per un totale di 2,13 milioni di euro. C’è da aspettarsi qualche rialzo, visti i pezzi in vendita: nonostante la cessione di alcuni esemplari di valore dopo il primo fallimento, rimangono a Caprie, Torino, una Lancia Stratos, quattro Lambroghini (Miura, Espada, Countach e il prototipo Genesis), molte Alfa Romeo, fra cui diverse Giulia, e una Montreal, alcune Fiat X1/9, una Dino Coupé, una Ferrari Dino 308 GT 4, il prototipo Ferrari Rainbow e tanti esemplari unici, fra cui una Punto Cabrio con tetto rigido, l’Aston Martin Jet2, la Bertone Nivola e la Jaguar B99 GT.
Le vetture del museo Bertone costituiscono un unico lotto, non frazionabile né esportabile fuori dal territorio italiano, perché “la dispersione della collezione costituirebbe un impoverimento del suo significato complessivo”, come dice la relazione della direzione regionale per i beni culturali del Piemonte. Chi l’acquisterà? Secondo La Stampa, “si parla di un imprenditore americano disposti a ‘parcheggiare’ in Italia la collezione, magari presso il carrozziere milanese Zagato”, ma “c’è chi dice che perfino Giorgetto Giugiaro, di cui Bertone fu maestro, potrebbe essere stuzzicato dalla caratura dei modelli disponibili”.