Un elettricista è morto e 11 tra operai e marittimi sono rimasti feriti in un incidente avvenuto a bordo della nave oceanografica Urania, all’interno del bacino galleggiante Mediterraneo, nel porto di Livorno, riservato alla riparazione delle navi. A perdere la vita è stato un membro dell’equipaggio di 39 anni, originario di Napoli. Tra i feriti il più grave è un operaio di Gela. La Procura di Livorno ha già aperto un fascicolo contro ignoti e coordinerà le indagini per ricostruire la dinamica. Secondo una prima ricostruzione, la nave avrebbe subito una sbandata provocando lo spostamento di materiali a bordo che hanno investito le persone che stavano lavorando a bordo. Le ipotesi sulle cause dello sbandamento sono il possibile cedimento o di un ormeggio o di un puntello del ponteggio con il quale solitamente vengono sostenute le navi in riparazione.
L’Urania, 61 metri di lunghezza, di solito viene utilizzata per le ricerche del Cnr. La nave ha piegato di circa 20-30 gradi sul fianco di sinistra. Con i mezzi dei vigili del fuoco, sono stati quindi portati in salvo anche altri 9 marittimi che si trovavano a bordo e non sono stati direttamente coinvolti nell’evento.
Le operazioni si sono rivelate particolarmente complesse per il pericolo di ulteriori spostamenti della nave e del carico, anche per il rischio di affondamento. Nello scafo della nave, infatti, a causa dell’incidente, si è aperta una falla, sulla quale si è lavorato per tutta la notte, mentre lo stesso bacino, nell’impatto, ha subito un danno alla struttura. Anche in questo caso sono in corso gli interventi necessari per evitare eventuali ulteriori rischi per la sicurezza. Sono state, inoltre, poste panne galleggianti all’ingresso del bacino per evitare eventuali rischi di inquinamento in mare.
In attesa dell’esito dell’inchiesta, le rappresentanze sindacali hanno proclamato per la mattinata di domani, 26 agosto, uno sciopero dei lavoratori del cantiere livornese Azimut–Benetti che opera nella zona del porto.