True Detective è noioso, Obama è fantastico, The Hateful Eight parla del razzismo istituzionale presente ancora oggi negli Stati Uniti, e non è detto che non ci sia un Kill Bill 3. Quentin Tarantino è un fiume in piena al cospetto del New York Magazine. Complice la prima proiezione di un’ora di montato di Hateful Eight, l’ultima fatica dalla travagliata lavorazione, e il vulcanico regista di Pulp Fiction non si risparmia di fronte a nessuna richiesta. Intanto Tarantino col nuovo film torna ad avvicinarsi al tema del conflitto razziale negli Stati Uniti dopo la guerra civile (1860-1865 ndr), come in parte già era accaduto in Django Unchained (ambientato comunque nel 1858 ndr): “Il film parla di un paese che viene lacerato dal conflitto razziale e mostra le sue conseguenze sei, sette, otto, dieci anni più tardi la fine della guerra”, ha spiegato il regista.
Così quando l’intervistatore parla di contemporaneità del tema e lo accosta ai fatti di Baltimora e Ferguson, Tarantino si dice “emozionato” di questa vicinanza, di come “finalmente si parli e si affronti la questione della supremazia bianca negli Usa”, perché “Hateful Eight parla di questo”: “Era già nello script, non siamo stati influenzati dai fatti di cronaca. Mi piace il fatto che la gente stia dibattendo del razzismo istituzionale che esiste negli Stati Uniti e che viene ignorato. Mi sento come se stessimo vivendo un altro momento modello anni sessanta, in cui è il popolo stesso a mostrare come la situazione fosse brutta prima e che le cose potrebbero cambiare dopo. Sono fiducioso di quello che sta succedendo ora in America”. Giocoforza parlare di Obama: “Giù le mani da Obama, è il mio presidente preferito. E’ fantastico”.
I film alla Sundance vincono gli Oscar, ma qualcuno li ricorderà tra 30 anni? “I film che oggi funzionano per vincere un Oscar sono quelli che oggi vengono definiti indipendenti, e che ricordano i film del Sundance negli anni novanta. Titoli come I ragazzi stanno bene o The Fighter. Film con grandi stelle e budget medi: sono interessanti, ma non so se hanno la capacità di resistenza che avevano i film degli anni novanta o settanta. The Town, An Education, Diario di uno scandalo, Philomena… Non sto dicendo che sono brutti film, ma non credo che la maggior parte di loro si conserverà nel tempo. Non sono Nostradamus, ma American Hustle o The Fighter chi se li ricorderà tra 30 anni?”.
Non ho nostalgia degli anni novanta, ma non potrei mai vedere un film su un laptop. “Non ho nostalgia degli anni ’90 anche se credo sia stato un periodo davvero cool ed un momento bello per me. Ma come Bob Dylan ha dovuto sopravvivere agli anni ’60, cioè non poteva essere solo considerato un artista degli anni sessanta, io dovevo sopravvivere ai ’90. L’unica nostalgia per quegli anni è la possibile mancanza di connessione a tutta questa tecnologia per tutto il tempo. (…) Il mio televisore non è connesso al computer. L’idea che qualcuno stia guardando un mio film su un telefonino è per me molto deprimente. Ho appena visto un ragazzo in metropolitana guardare Django Unchained su un telefono, ma io non riesco nemmeno a guardare un film su un computer portatile. Sono della vecchia scuola: leggo il giornale, riviste, guardo le notizie in televisione.
Kingsman e It Follows film dell’anno. Adoro Baumbach. Non sono in competizione con P.T. Anderson e non è detto che non ci sia un Kill Bill 3. “Non ho visto film quest’anno, avevo da fare sul set del nuovo film. Tra i pochi che sono riuscito a vedere mi è piaciuto Kingsman e It Follows: ha la miglior premessa in un film horror come non vedevo da molto, molto tempo. (…) Adoro Noah Baumbach, nei suoi film c’è la qualità dei film di Paul Mazursky. (…) Non sono in competizione con nessun collega, ma solo con me stesso. L’ultima volta che mi sono sentito in competizione con qualcuno fu quando uscì Kill Bill e il mio avversario era The Matrix Reloaded. Fu una spada di Damocle sopra la mia testa. (…) Non penso che girerò più né Killer Crow, né The Vega Brothers, né Django/Zorro. Anche se Killer Crow è l’unico che potrei realizzare in questo momento. Kill Bill 3? Non è detto che non venga fatto, staremo a vedere”.
True Detective è davvero noioso. “Ho provato a guardare il primo episodio della prima stagione, e non sono riuscito ad andare avanti. Ho pensato: ma è davvero noioso. E la seconda stagione sembra terribile. Basta vedere il trailer con tutti questi attori belli che cercano di non essere belli e camminano con il peso del mondo sulle loro spalle. Sono così seriosi e accalorati nel farlo, in quell’essere miserabili con i loro vestiti e baffi sgangherati”.