Meglio ignorare o commentare? Replicare o far finta di niente per evitare che la sparata di turno faccia tristemente proseliti? E’ la domanda che spesso ci si pone dopo aver ascoltato o letto una dichiarazione farneticante. Ma non si può lasciar correre quando le parole sono pronunciate da un alto rappresentante delle istituzioni.
Ieri nell’intervista rilasciata ai microfoni di Klauscondicio Buonanno, l’intrepido fustigatore degli indiani (sempre che non li confonda con i Sioux Pellerossa), ha scelto come bersaglio la giovane annunciatrice della terza rete: “Visto che è indiana – ha proseguito l’esponente del Carroccio – bisognerebbe obbligarla, al principio di un programma o del telegiornale, prima che inizi a leggere le notizie, a farle dire che è contro le decisioni del Governo Indiano che stanno prendendo in giro l’Italia e gli italiani da oltre tre anni e che si vergogna di avere queste origini dato che l’Italia l’ha accolta bene e le ha dato pure un lavoro con i soldi pubblici“.
Anche l’europarlamentare Buonanno, benché cittadino padano, ci risulta essere stato accolto bene in Italia e per strano che possa sembrare ha anch’egli un lavoro, peraltro profumatamente pagato con soldi pubblici. Non ci risulta invece che abbia mai manifestato in tv sentimenti di vergogna per le truffe, le spese pazze, gli scandali, i processi del suo partito. Per le vicende di Patelli e di Belsito, o del mitico Trota, laureato in Albania senza aver mai seguito una lezione…