Donne e bambini sono in aumento tra i migranti provenienti dal Medio Oriente e dall’Asia centrale, lungo la ‘rotta balcanica’. A dirlo è l’Unicef, secondo cui “ad agosto il numero di coloro che transitano dalla Macedonia è aumentato nella misura di 1.500–2.000 al giorno. Circa il 30% di essi sono donne e bambini. Molti di loro fuggono dai conflitti in corso in Siria, Iraq e Afghanistan“. In base ai dati dell’agenzia delle Nazioni unite solo tre mesi fa la percentuale della massa dei migranti e profughi si assestava tra il 5% e il 10%. Ed è previsto un ulteriore aumento.
La nota si concentra soprattutto “sui minori che viaggiano non accompagnati da genitori o altri familiari adulti” perché “sono quelli più bisognosi di protezione”. Dai dati emersi, l’Unicef aggiunge che i bambini che migrano “sono sballottati da un’autorità all’altra, smistati ed esposti a rischi derivanti da carenze normative, politiche e procedurali sia nei Paesi di transito che in quelli in cui approdano”.
E in quest’ottica, secondo l’agenzia Onu, è preoccupante la loro situazione col rischio che incombe sui bambini di avere un accesso limitato o di restare esclusi dal sistema scolastico, sanitario o giurisdizionale dei Paesi in cui vengono ospitati.