Musica

Oscar Klein, il musicista ebreo che strinse la mano a Romano Mussolini (I)

lino&oscar_foto_antica

Vidi per la prima volta Oscar Klein sul palcoscenico del teatro Nuovo di Milano nei primi anni ’60; Oscar suonava allora con la Dutch Swing College e il concerto mi piacque moltissimo sia per l’alta professionalità, sia per il grande senso dello spettacolo.

Rividi Oscar molti anni dopo sempre a Milano, dopo un suo concerto, in compagnia di sua moglie Miriam, provetta vocalist alla maniera di Billie Holiday, e assieme trascorremmo molte ore trascinandoci da un locale all’altro (Oscar era uno straordinario bevitore), logicamente parlando di jazz. Confesso di esser rimasto impressionato dal fatto che Oscar, pur vivendo a Basilea, sapeva tutto di me, della mia attività jazzistica e anche dei Gufi il cui successo non pensavo potesse uscire dalla nostra penisola.

Ci rincontrammo nel 1974 al Festival del Jazz di Nizza e trascorremmo molti giorni assieme chiacchierando di jazz, ascoltando i “mostri sacri” presenti alla manifestazione e suonando nella sua stanza d’albergo al pomeriggio, continuamente rimproverati dalla moglie Miriam, inutilmente in cerca di un po’ di relax.
L’anno successivo venni invitato dalla Televisione Svizzera a prender parte a uno special con la Portena Jazz Band di Buenos Aires e con la partecipazione del grande tenorsassofonista Bud Freeman che avevo ascoltato l’anno precedente a Nizza nella World’s Greatest Jazz Band di Yank Lawson e Bob Haggart.
Era stato invitato anche Oscar Klein e assieme, oltre che a suonare con la band argentina, suonammo in trio: Bud al sax tenore, Oscar alla chitarra e il sottoscritto al contrabbasso.
Io e Oscar rincontrammo Bud Freeman nel 1976 e registrammo quattro fantastici brani per completare la raccolta del LP “Milan College Jazz Society 20 Years After”.

All’incisione presero parte il trombonista Lucio Capobianco, il baritonista Carlo Bagnoli, il clarinettista Bruno Longhi e il tenorsassofonista Paolo Tomelleri… Quei brani dalla critica europea furono considerati fra i migliori esempi di stile “Chicago” registrati in Europa.
Oscar in seguito mi invitò a Vienna a prender parte a uno show televisivo condotto dal clarinettista Fatty George. Ricordo che era di sabato sera e pensai che l’Austria doveva proprio essere un Paese diverso rispetto al mio se di sabato sera alla Tv si permetteva di mandare in onda uno show di jazz.

Qualche anno dopo, nel 1981 la Televisione Svizzera mi richiamò per realizzare uno special dedicato ai 50 anni dalla morte di Bix Beiderbecke assieme a Giorgio Alberti, Carlo Bagnoli, Marco Ratti e Franca Mazzola che aveva preparato con cura le quattro composizioni pianistiche di Bix.
Lo show ebbe molto successo e Oscar Klein mi telefonò da Basilea per complimentarsi ce per propormi di suonare con lui a Zurigo per una settimana.
Con noi dall’Italia venne anche il clarinettista Francesco Forti purtroppo scomparso da qualche anno.
Qualche mese dopo raggiunsi Oscar a Bregenzwald per una breve tournée in Austria e in Germania al termine della quale assieme raggiungemmo Lugano dove registrammo altri due special televisivi sulla scia di quello dedicato a Bix.

I personaggi commemorati furono Sidney Bechet e Eddie Condon e come special guest chiamai il pianista Dick Wellstood che in passato aveva suonato con loro.
In agosto me ne andai in vacanza in Puglia alla Baia delle Zagare con Katia (la ragazza con cui allora stavo assieme), Oscar Klein e Bruno Longhi.
Tornato a casa ricevetti l’invito della RAI a partecipare alle dirette televisive del programma legato al Festival del Cinema di Venezia. Per l’occasione invitai Oscar, Bruno Longhi e Luciano Milanese. (Continua…)