Neuropsichiatria del populismo: è di natura “proiettiva” cioè consiste nel vedere nell’altro un potenziale populista clandestino (come lo è chi lo usa come epiteto) e – paradossalmente – apostrofarlo con un termine che, nei fatti, descrive esattamente il suo comportamento.
Il cosiddetto “populismo” è un atteggiamento sostenibile in politica soltanto se l’attore è al governo (o perlomeno molto vicino a questo) e quindi in grado di influenzare il corso degli eventi a favore della classe X o della categoria Y. Insomma, dare soldi lì e toglierne di più di là. Ad esempio il voto di scambio è esercitato sia da chi governa localmente (mafie soprattutto) che da chi lo fa a livello nazionale (80 euro del Pd).
La Lega è populista perché agisce nel governo da 20 anni favorendo (a volte pure per finta) il cosiddetto Nord. E adesso addirittura l’Italia intera.
Il Movimento Cinque Stelle è difficilmente catalogabile come populista perché non ha la mentalità e neppure i fondi per regalare cose o altre utilità a classi di individui. Sono loro stessi a usare i loro soldi (che provengono dai cittadini). Mentre proposte come il reddito di cittadinanza, oltre a essere strutturali sono in uso ovunque nell’Unione europea tranne che in Italia e Grecia.
di Beppe Grillo
da il Fatto Quotidiano del 28 agosto 2015