Il Consiglio di Stato ha accolto l’ottemperanza di 3.000 docenti aderenti alle associazioni Adida e La Voce dei Giusti: "I nostri ricorrenti possono partecipare al piano Zero della Buona Scuola e ottenere i normali incarichi a tempo determinato e indeterminato che derivano dalle graduatorie ad esaurimento", sottolineano i legali, secondo cui ora le immissioni in ruolo rischiano di rimanere congelate. Il ministero: "Nessun impatto sul piano assunzioni"
Il Consiglio di Stato dà ragione ai diplomati magistrali: potranno iscriversi nelle graduatorie scuola primaria e dell’infanzia. Ora, secondo i legali delle associazioni che hanno patrocinato la causa, le immissioni in ruolo per maestre d’asilo e delle scuole elementari rischiano di rimanere congelate. Un’eventualità che il ministero dell’Istruzione non prende in considerazione: “Il piano straordinario di assunzioni prosegue”.
I giudici di palazzo Spada hanno accolto in gran parte l’ottemperanza di 3.000 diplomati magistrali aderenti alle associazioni Adida e La Voce dei Giusti patrocinati e difesi dagli avvocati Michele Bonetti, Santi Delia e Umberto Cantelli. “Il Consiglio di Stato ritiene che i nostri ricorrenti possano partecipare al piano zero della Buona Scuola e possano così ottenere i normali incarichi a tempo determinato e indeterminato che derivano dalle graduatorie ad esaurimento”, sottolineano gli avvocati Bonetti e Delia.
“È un traguardo storico per i ricorrenti, quasi tutti precari storici della scuola, che così potranno continuare ad insegnare e in molti casi saranno stabilizzati – aggiunge – proseguiremo nella fase di merito e se necessario chiederemo la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale; la pronuncia del Consiglio di Stato consente di partecipare al piano 0, ma risulta contraddittoria nella parte in cui non consente la domanda al piano A, B, C, D. Se si è nelle Gae si deve aver diritto a partecipare a tutti i piani assunzionali”.
Ora le immissioni in ruolo rischiano di rimanere congelate. “E’ esattamente così – spiegano ancora i legali – la questione è veramente tecnica, perché il Consiglio di Stato aveva stabilito fino ad oggi che tutti gli ammessi con riserva erano esclusi dal piano straordinario di assunzioni. Noi siamo riusciti a ottenere che il piano Zero, quello in base al quale ogni anno venivano assunte circa duemila persone in base al numero dei pensionamenti, fosse escluso dalla norma del piano straordinario di assunzioni contenuto nella Buona Scuola“.
L’avvocato spiega che “ogni anno a luglio c’erano un certo numero di insegnanti che venivano assunti in ruolo, 50% venivano scelti dalle graduatorie a esaurimento, 50% tra gli idonei del concorso del ’99. La Buona scuola aveva detto ‘io assumo con piano straordinario solo chi è all’interno di queste graduatorie a pieno titolo’, ovvero tutti quelli che sono regolarmente dentro e non avevano contenziosi aperti. Il Consiglio di Stato ha stabilito che chi ha contenziosi non può essere destinatario del piano straordinario, perché c’è una norma ad hoc che dice questo, ma allo stesso tempo non può essere escluso dal piano zero”.
Il decreto ministeriale del piano Zero che risale al 7 luglio scorso ha assegnato 36mila posti mentre la Buona Scuola è del 16 luglio. “Noi avevamo presentato ricorso per tremila persone e avevamo chiesto di essere inseriti in questa fase zero – sottolinea – a questo punto accade che i 36mila posti assegnati a luglio devono essere rivisti, ma la fase zero ha lasciato posto liberi che sono stati usati dalla fase a B e C della buona scuola. Quindi il rifacimento della fase Zero avrà reflussi sulle fasi in corso”.
Il ministero dell’Istruzione non è dello stesso avviso. “Il piano prosegue e non vi sarà alcuna ripetizione delle fasi già concluse – si legge in una nota del Miur – le recenti ordinanze del Consiglio di Stato – viene spiegato – escludono esplicitamente qualunque impatto sul piano straordinario di assunzioni. I docenti oggetto delle ultime ordinanze saranno inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento e potranno partecipare, in base al loro punteggio, come da normativa vigente, alle assunzioni dei prossimi anni”.