Un post sulla pagina Facebook di CasaPound Milano annuncia che l’11, 12 e 13 settembre a Milano si terrà la festa nazionale di Casapound Italia. Una tre giorni dal titolo “Direzione rivoluzione 2015” che ha acceso il motore delle polemiche, alimentato dalla preoccupazione di cittadini e movimenti antifascisti. Il programma e la location del raduno non sono ancora stati resi noti, al momento si sa solamente che per sabato 12 è previsto un concerto a cui è annunciata la presenza di band vicine alla galassia dell’ultradestra come i Bellator, gli Adl 122, i DDT, Drizzatorti, Bronson e ZetaZeroAlfa.
In molti hanno chiesto al Comune una presa di posizione sull’iniziativa, Palazzo Marino ha affidato una nota alla sua pagina Facebook: “Molti di voi ci stanno scrivendo – si legge -, in pubblico e in privato, per chiedere una presa di posizione sull’iniziativa che diverse organizzazioni di estrema destra hanno annunciato per i prossimi giorni a Milano. In merito, l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale Marco Granelli fa sapere di avere già chiesto al Prefetto di discutere la questione alla prossima riunione del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza, ribadendo la ferma contrarietà del Comune di Milano, città Medaglia d’Oro per la Resistenza, allo svolgimento, sul suo territorio, di manifestazioni con evidenti connotazioni fasciste“.
CRITICHE AL COMUNE
Non mancano le critiche al post: “Ogni tanto ricordatevi che i danni maggiori sono stati fatti durante le manifestazioni di sinistra o pseudo sinistra”, scrive un cittadino sul social network e poi continua: “vi ricordo che siete garanti di tutta Milano, non solo di chi vi ha votato” e, conclude: “La resistenza è stata un’altra cosa, quelle erano persone vere, con dei valori veri, qui ci si nasconde dietro a false ideologie vecchie e classiste”. Ma non è l’unico. Qualcuno si complimenta sarcasticamente per la presa di posizione “democratica”, altri chiedono senza ironia: “Ma può un Comune esprimersi contro una manifestazione che non viola la legge in nessun modo solo perché di colore politico non gradito? E’ una domanda seria. Mi interrogo proprio sull’atteggiamento poco limpido e che, a questo punto, dovrebbe far temere chiunque non la pensi esattamente come chi sta al potere della città”.
La risposta dell’amministrazione si limita a chiarire la propria posizione: “Nell’ordinamento giuridico italiano, le manifestazioni vengono autorizzate dalla Questura, e l’ordine pubblico mantenuto da quelle che, non a caso, si chiamano Forze dell’Ordine, che non rispondono al Comune, essendo statali. Non si tratta, per essere più chiari, di consentire o non consentire il diritto di manifestare a piacimento, ma di far osservare le regole su cui è fondato il nostro ordinamento”.
FORZA NUOVA A CANTU’
Negli stessi giorni, nella vicina Cantù (in provincia di Como), per il terzo anno consecutivo, andrà in scena il raduno di Forza Nuova, più precisamente, come si legge sull’annuncio dell’evento: “Un fine settimana di formazione politica e dottrinaria forzanovista” dal titolo evocativo: “300 per l’Italia – formazione militanza”. Contro l’evento canturino la levata di scudi era già iniziata prima dell’estate. Ad alzare la voce le formazioni politiche di sinistra, sindacati e associazioni ma non solo.
L’APPELLO DI CERVI
Un “No al festival neonazista a Cantù!” è arrivato anche da Adelmo Cervi (depositario della memoria dei Fratelli Cervi): “Mi rivolgo in modo particolare a chi autorizza lo svolgimento di tale raduno e all’amministrazione comunale di Cantù che concede la propria struttura pubblica del Campo solare al partito neofascista di Forza Nuova”. E poi continua: “Forza Nuova è un’organizzazione di estrema destra, i cui militanti si sono sempre definiti “fascisti del terzo millennio”; mio padre, Aldo Cervi, e i suoi sei fratelli sono stati assassinati dai fascisti e per questo, oltre che per il fatto di essere profondamente antifascista, di fronte allo svolgimento di questo evento, non posso esimermi dall’esprimere il mio dissenso e la mia indignazione”. L’appello di Cervi si conclude poi con un pesante giudizio su Forza Nuova: “Le radici di F.N. sono nell’intolleranza etnica, sessuale, religiosa, culturale e politica: quelle proprie del nazi-fascismo e pertanto in contrasto con la Costituzione Italiana che è stata redatta e approvata da tutti i soggetti che avevano contribuito a liberare l’Italia dal regime nazi-fascista a cui questi personaggi inneggiano! Faccio appello perché il sacrificio di mio padre e dei suoi fratelli e di tutti quelli come loro che hanno creduto che un altro mondo era necessario oltre che possibile, non sia vanificato, sia da neo-fascisti che sono in netta antitesi con la nostra Costituzione, che dal silenzio-assenso di autorità, amministratori e cittadini!”