Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio, l’ho pensato da non cattolica leggendo l’annuncio di Jorge Maria Bergoglio: in occasione del Giubileo la Chiesa perdonerà le donne che si saranno pentite di aver abortito. Bergoglio fa il suo mestiere di Papa e temo non rientri tra i suoi compiti occuparsi di autodeterminazione delle donne. Se ogni cittadino e ogni cittadina avesse ben chiaro dentro di sé ciò che appartiene allo spazio religioso e privato e ciò che deve essere invece della sfera pubblica e delle leggi vivremmo in una società maggiormente rispettosa dei diritti di tutti e in particolare di quelli delle donne. Ma nel nostro Paese c’è una scarsa distinzione tra quegli spazi.
Qualche giorno fa è stata diffusa la notizia che all’Ospedale Bassini di Milano è stato sospeso il servizio di interruzione volontaria della gravidanza. Si sta avverando quanto i ginecologi della Laiga denunciano da tempo, in Italia da qui a qualche anno la legge 194 sarà resa completamente inefficace a causa dell’obiezione di coscienza. Il sabotaggio della legge non eliminerà l’aborto come fenomeno bensì lo ricaccerà nella clandestinità da dove, la società civile lo aveva sottratt0 trentanni fa. Le donne più povere saranno quelle maggiormente penalizzate perché si sottoporranno ad aborti eseguiti senza l’assistenza sanitaria adeguata mentre le donne abbienti potranno abortire in maggior sicurezza pagando medici o recandosi all’estero.
La società laica che accoglie i diritti delle donne sta perdendo la partita contro l’integralismo cattolico e il diritto all’autodeterminazione delle donne sta lasciando lo spazio ad antiche prassi di controllo sul corpo femminile. Ma chi è rimasto in campo a disputare la partita? La grande beffa è che una delle conquiste più importanti delle donne per la loro salute riproduttiva sta capitolando sotto i colpi dell’obiezione di coscienza con un Parlamento che non ha mai avuto una maggioranza di donne così alta nella storia della Repubblica. La ministra Lorenzin inforcando un paio di occhiali rosa continua a sostenere che i rapporti annuali sull’applicazione della legge 194 rivelano che va tutto bene e grazie al nuovo che avanza nel governo Renzi si è ispirata a Mussolini e a Ottaviano Augusto varando un progetto per la fertilità degli italiani.
Ora vogliamo prendere atto che in Italia neppure il movimento delle donne riesce a catalizzare una protesta adeguata per la posta che c’è in gioco? Forse dobbiamo davvero cominciare ad affrontare il tabù laico sull’aborto come scriveva Loredana Lipperini poco più di un anno fa dopo il tradimento dei sei eurodeputati Pd che bocciarono la risoluzione Estrela rivelandoci che in Italia non abbiamo partiti laici e purtroppo la società laica è incredibilmente inerte.