In previsione della vendemmia, che nel mese di settembre porta nelle vigne del territorio decine di lavoratori stranieri, il commissario straordinario dì Alcamo, in provincia di Trapani, ha deciso con tanto di ordinanza di applicare una tariffa che servirà ad ammortizzare la spesa a carico dell’ente
Basta con l’accoglienza gratuita: dormire nel campo per immigrati costa due euro al giorno ad Alcamo, in provincia di Trapani. In previsione della vendemmia che nel mese di settembre porta nelle vigne del territorio decine di lavoratori stranieri, il commissario straordinario del Comune, Giovanni Arnone, ha deciso con tanto di ordinanza di applicare una tariffa che servirà ad ammortizzare la spesa a carico dell’ente per l’allestimento della struttura presso la palestra “Palazzello” di via Guido Gozzano.
Ogni anno oltre una cinquantina di migranti dai primi di settembre fino alla fine del mese arriva nella cittadina siciliana per la raccolta dell’uva: “I lavoratori trovano difficoltà a reperire un adeguato alloggio – spiega il commissario nel provvedimento – dove trascorrere la notte, con la conseguenza che molti di loro sono costretti a trovare riparo in posti di fortuna, con grande disagio socio sanitario”. Da qui l’idea di un campo con tanto di assistenza ambulatoriale di primo soccorso e vigilanza notturna e diurna da destinare a sessanta lavoratori con regolare permesso di soggiorno. Il tutto gestito dalla Croce Rossa italiana che provvederà all’allestimento della struttura, al servizio di pulizia e disinfestazione e al pasto che avrà un menù composto da un primo, un secondo, un contorno, pane, frutta e acqua.
Una spesa per l’amministrazione di 9 mila euro che il commissario conta di recuperare in parte con un ticket di due euro pro capite: un recupero di circa 2.880 euro vista la capienza prevista della struttura. “La ditta incaricata della gestione del campo – specifica l’ordinanza – avrà l’onere di controllare la regolarità dei permessi di soggiorno e il rispetto delle norme vigenti ed inoltre di incamerare il contributo posto a carico degli ospiti, per la permanenza presso il campo, dietro rilascio della ricevuta. Il responsabile dell’ente in parola provvederà a fornire giornalmente un dettagliato rendiconto al settore servizi al cittadino del Comune”.
Una soluzione accolta di buon occhio dalla cittadinanza dal momento che i migranti che lavorano nelle vigne non sono sfruttati ma arrivano a guadagnare tra le 40 e le 50 euro al giorno. “Quando il campo era gratuito – spiega Mauro Ruisi, consigliere comunale d’opposizione – c’erano persone che pur non lavorando accedevano alla struttura. Già l’amministrazione comunale precedente aveva preso questa scelta, l’ordinanza del commissario è in continuità a quanto fatto in precedenza. Il contributo disincentiva chi non lavora nelle vigne e tenta di approfittare della situazione trascorrendo venti giorni in un luogo accogliente con tanto di servizi e pranzo. Nel 2012, come gruppo consiliare d’opposizione, avevamo sollevato la questione perché non essendoci un campo, gli immigrati bivaccavano per strada. Una situazione allucinante anche dal punto di vista igienico sanitario. Grazie alla nostra protesta qualcosa si è mosso. Avremmo preferito un’altra gestione ma almeno le persone hanno un tetto”.
Il campo aprirà lunedì prossimo fino al 30 di settembre e persino gli immigrati che non troveranno un posto al “Palazzello” comunque avere un pasto caldo al centro Caritas.