Nel 2013 imbarcarono tutti, certo, ma le regole per la selezione dei prossimi candidati al Parlamento per i Cinque Stelle resteranno le stesse. Dopo che le parole di Beppe Grillo hanno aperto un dibattito all’interno del Movimento, è proprio il leader a fermare la discussione. “La selezione dei candidati per le prossime elezioni politiche che si spera arrivino quanto prima per la salvezza dell’Italia – si legge sul blog – manterrà lo stesso metodo di quelle del 2013″. E quindi “cittadini incensurati scelti da cittadini attraverso la rete, cittadini con non più di un mandato elettorale. Per i dettagli si può consultare il regolamento. Nel M5s non vengono ‘imbarcati’ condannati né politici di professione che portano in dote voti di scambio”. “Non ci sono nomine dall’alto – continua il breve post – da parte di un segretario di partito che decide per tutti, ma soltanto cittadini eletti da cittadini che si impegnano in politica per dovere civico”.
Quella che era apparsa un’apertura sui metodi di selezione delle liste di candidati aveva suscitato subito un dibattito. Per esempio era intervenuto Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma che spesso fa da controcanto alle decisioni e alle prese di posizione dei leader dei Cinque Stelle. “Occorre che si apra un dibattito a livello locale – dice Pizzarotti alla Stampa – Bisogna conoscere chi andiamo a votare. Altrimenti finisce, come è capitato, che ci ritroviamo in lista persone che non abbiamo mai visto né conosciuto, solo grazie ai voti online. Prima serve un feedback dal territorio. Dopo si può fare un passaggio online”. Pizzarotti ha sottolineato che quello ha detto Grillo qualche sera fa è quello che gli ripete da tempo, “sia per quanto riguarda il tono della comunicazione, sia sulla scelta dei candidati”.
Ma a prendere la parola è stato anche Roberto Fico, componente del direttorio a 5 del M5s: “Miglioreremo i meccanismi di selezione, ma la rete avrà sempre un ruolo fondamentale – afferma a Repubblica – Siamo un work in progress, cambieremo quel che alle scorse elezioni non ha funzionato e premieremo la coerenza”. “Il 2013 – continua – è stato il nostro primo esperimento alle elezioni nazionali – spiega Fico -: per molti versi è andato bene, per altri no. Sono entrate anche persone che non incarnavano i valori e i principi del Movimento. Una parte non è più con noi e siamo contenti che non ci sia perché significa che siamo rimasti una forza sana, che porta avanti quel che ha promesso”. Quanto alle ‘parlamentarie’ “proveremo a capire come migliorare mettendo magari nuovi paletti, cercando competenze”. Ma il blog di Grillo ha confermato: dalle regole del 2013 non ci si sposta.