“Il Pd sta abbandonando molti valori della sinistra, ma non i metodi dello stalinismo. Oggi i trotzkisti da fucilare se il piano quinquennale falliva vengono chiamati ‘gufi'”. Qualcuno potrebbe dire che, pronunciata da Massimo D’Alema, questa frase vale doppio. L’ex presidente del Consiglio, intervistato dal Corriere della Sera, si riferisce al comportamento di Matteo Renzi all’interno del partito e nei confronti della minoranza democratica. D’Alema segnala in generale una “rottura sentimentale” tra il Pd e una parte degli elettori. Si tratta, per l’ex ministro degli Esteri, di “una cosa più grave di una rottura politica”: una parte degli elettori di sinistra ha “rotto con il Pd e difficilmente il Pd li potrà recuperare”. “Non lo dice un gufo – precisa – lo dice uno che resta nel Pd, seppur maltrattato. Sarebbe saggio cambiare tono. Perché c’è qualcosa in Renzi che va al di là delle scelte politiche; è proprio questo tono sprezzante e arrogante, verso le persone del nostro stesso mondo, verso la nostra stessa storia”.
Anche lui è stato segretario, anche lui è stato ai vertici del Pd. “Non ho mai svilito la nostra storia comune, come sta facendo Renzi. È vero che in passato il centrosinistra ha conosciuto divisioni. Ma oggi si rischiano lacerazioni ben più drammatiche”. Per D’Alema “rappresentare questi vent’anni come una lunga rissa in cui a un certo punto appare Renzi è una sciocchezza pubblicitaria. Al contrario, Renzi dovrebbe riconoscere quel che ha avuto in eredità”. Ad esempio l’Expo, “ereditato dal governo Prodi, senza avere il buon gusto di dire almeno grazie”, e poi “l’atteggiamento sgradevole nei confronti del suo predecessore, Enrico Letta“, che “ha messo in sicurezza il Paese”. D’Alema ammette di aver avuto egli stesso modi sprezzanti: “E infatti ho sbagliato”, dice, “e ho pagato un prezzo per questo. Ma posso essere stato spigoloso; non sono cattivo, né vendicativo. Io ho difeso con spigolosità le mie idee; non ho mai massacrato le persone”.
D’Alema spiega di essere stato “coperto di insulti per aver fornito in un dibattito qualche dato oggettivo: nei sondaggi siamo precipitati dal 41% al 32; e le regionali hanno confermato la tendenza. Per ordine dall’alto è iniziato un linciaggio di tipo staliniano. Il Pd sta abbandonando molti valori della sinistra, ma non i metodi dello stalinismo”. Vedere molti dei suoi collaboratori di un tempo schierati con Renzi “mi fa un certo effetto di tristezza”, aggiunge, ma “anche questo appartiene al metodo staliniano: fare attaccare i reprobi dai vecchi amici, dai familiari”.
Rischio scissione? “Mi occupo di politica internazionale – risponde – Non ho problemi, non cerco cariche”. La legge elettorale, aggiunge, “è stata costruita per un Pd al 40%; oggi rischia di diventare una trappola mortale. Il ballottaggio sarebbe tra Renzi e Grillo; e dubito che i leghisti voterebbero Renzi. Farsi la legge elettorale su misura porta sfortuna”.
Politica
Renzi, D’Alema: “Io insultato e linciato. Pd lascia valori sinistra, ma non metodi stalinismo. Italicum può essere trappola”
Intervista del Corriere all'ex premier che parla di "rottura sentimentale" tra il partito e una parte degli elettori: "Oggi i trotzkisti da fucilare se il piano quinquennale falliva vengono chiamati gufi". E aggiunge: "Rappresentare questi vent'anni come una lunga rissa in cui a un certo punto appare Renzi è una sciocchezza pubblicitaria". Infine avverte il segretario sulla legge elettorale: "Al ballottaggio la Lega per chi voterà?"
“Il Pd sta abbandonando molti valori della sinistra, ma non i metodi dello stalinismo. Oggi i trotzkisti da fucilare se il piano quinquennale falliva vengono chiamati ‘gufi'”. Qualcuno potrebbe dire che, pronunciata da Massimo D’Alema, questa frase vale doppio. L’ex presidente del Consiglio, intervistato dal Corriere della Sera, si riferisce al comportamento di Matteo Renzi all’interno del partito e nei confronti della minoranza democratica. D’Alema segnala in generale una “rottura sentimentale” tra il Pd e una parte degli elettori. Si tratta, per l’ex ministro degli Esteri, di “una cosa più grave di una rottura politica”: una parte degli elettori di sinistra ha “rotto con il Pd e difficilmente il Pd li potrà recuperare”. “Non lo dice un gufo – precisa – lo dice uno che resta nel Pd, seppur maltrattato. Sarebbe saggio cambiare tono. Perché c’è qualcosa in Renzi che va al di là delle scelte politiche; è proprio questo tono sprezzante e arrogante, verso le persone del nostro stesso mondo, verso la nostra stessa storia”.
Anche lui è stato segretario, anche lui è stato ai vertici del Pd. “Non ho mai svilito la nostra storia comune, come sta facendo Renzi. È vero che in passato il centrosinistra ha conosciuto divisioni. Ma oggi si rischiano lacerazioni ben più drammatiche”. Per D’Alema “rappresentare questi vent’anni come una lunga rissa in cui a un certo punto appare Renzi è una sciocchezza pubblicitaria. Al contrario, Renzi dovrebbe riconoscere quel che ha avuto in eredità”. Ad esempio l’Expo, “ereditato dal governo Prodi, senza avere il buon gusto di dire almeno grazie”, e poi “l’atteggiamento sgradevole nei confronti del suo predecessore, Enrico Letta“, che “ha messo in sicurezza il Paese”. D’Alema ammette di aver avuto egli stesso modi sprezzanti: “E infatti ho sbagliato”, dice, “e ho pagato un prezzo per questo. Ma posso essere stato spigoloso; non sono cattivo, né vendicativo. Io ho difeso con spigolosità le mie idee; non ho mai massacrato le persone”.
D’Alema spiega di essere stato “coperto di insulti per aver fornito in un dibattito qualche dato oggettivo: nei sondaggi siamo precipitati dal 41% al 32; e le regionali hanno confermato la tendenza. Per ordine dall’alto è iniziato un linciaggio di tipo staliniano. Il Pd sta abbandonando molti valori della sinistra, ma non i metodi dello stalinismo”. Vedere molti dei suoi collaboratori di un tempo schierati con Renzi “mi fa un certo effetto di tristezza”, aggiunge, ma “anche questo appartiene al metodo staliniano: fare attaccare i reprobi dai vecchi amici, dai familiari”.
Rischio scissione? “Mi occupo di politica internazionale – risponde – Non ho problemi, non cerco cariche”. La legge elettorale, aggiunge, “è stata costruita per un Pd al 40%; oggi rischia di diventare una trappola mortale. Il ballottaggio sarebbe tra Renzi e Grillo; e dubito che i leghisti voterebbero Renzi. Farsi la legge elettorale su misura porta sfortuna”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.