Piccole contestazioni da parte dei comitati della casa contro il sindaco: "Bugiardo". Il primo cittadino: "la presenza delle persone in questa piazza - ha detto - dimostra che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafia: abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, ora cacceremo anche la mafia"
La mafia a Roma? “La cacceremo come abbiamo fatto con i fascisti e i nazisti“. Parola di Ignazio Marino, presente alla manifestazione antimafia convocata in una blindatissima piazza don Bosco, lo stesso luogo dove due settimane fa erano andati in onda i funerali show di Vittorio Casamonica.
Il sindaco è rientrato dalle ferie proprio oggi, e dopo aver presieduto una riunione di giunta in Campidoglio, ha partecipato alla manifestazione promossa dal presidente dem Matteo Orfini, e ribattezzata Antimafia capitale. “La presenza delle persone in questa piazza dimostra che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafia: abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, ora cacceremo anche la mafia”, ha detto il primo cittadino, che è stato anche bersaglio di alcuni momenti di contestazione. “Bugiardo: riandiamo al voto”, hanno urlato gli esponenti della Carovana delle periferie, l’associazione che unisce anche alcuni comitati per la casa. “Vergogna siete mafiosi” è stata un’altra delle accuse lanciata dalla folla, che ha accolto il sindaco tra fischi e insulti. Marino non ha replicato proseguendo il suo percorso circondato dalla scorta. In piazza erano presenti anche supporter del sindaco che hanno regalato dei fiori al primo cittadino.
Qualche momento di tensione si è registrato quando il primo cittadino si è avvicinato al corridoio di ingresso per sedersi in platea. Sullo sfondo i contestatori hanno sollevato una gigantografia della cena al centro Baobab alla quale erano presenti tra gli altri l’ex sindaco Gianni Alemanno, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ed un esponente del clan Casamonica. Bersaglio dei manifestanti anche la massiccia presenza di forze dell’ordine, contrariamente a quello che era avvenuto due settimane fa, quando nella stessa piazza si erano celebrati i funerali dei Casamonica. “Dovevate venirci prima, questa piazza è stata ripulita solo oggi”.
“Oggi una comunità intera è qui a Don Bosco a testa alta, a dire che non saranno loro a vincere”, ha aggiunto su twitter il sindaco Marino dopo avere lasciato la manifestazione.
“Anche dopo Mafia capitale si sentiva dire che la mafia non c’è invece la mafia c’è e va sconfitta. bisogna prendere consapevolezza e il fatto che oggi tutta la città sia qui a dire Antimafiacapitale serve a svegliare le coscienze”, è stato invece l’esordio dell’intervento di Matteo Orfini, il commissario del Pd di Roma, organizzatore della manifestazione.
Oggi una comunità intera è qui a Don Bosco a testa alta, a dire che non saranno loro a vincere. #antimafiacapitale pic.twitter.com/AHAU7i88QW
— Ignazio Marino (@ignaziomarino) 3 Settembre 2015
“A Roma non c’è mai stata una manifestazione antimafia di queste dimensioni: sicuramente c’è stato sul fronte legalità un ritardo della politica e delle istituzioni e se la criminalità è arrivata a Roma c’è una responsabilità delle classi dirigenti”.”Non reagire allo shock del 20 agosto sarebbe stato un errore” ha commentato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, presente alla manifestazione insieme al coordinatore romano di Sel Paolo Cento, agli assessori capitolini e regionali, e al presidente dell’Anci e sindaco di Torino Piero Fassino. “Questa reazione positiva é un primo passo perché le istituzioni, la politica, le associazioni e i cittadini facciano muro contro l’illegalità ma occorre anche affrontare e risolvere i tanti problemi di Roma”, ha detto Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia.
Per alcuni contestatori, però, la manifestazione capitolina ha come obiettivo quello di archiviare il problema della mafia a Roma. “La politica romana -dice uno dei manifestanti- ha fretta di voltare pagina, di chiudere la vicenda Mafia capitale di chiamare i cittadini a raccolta per la legalità e di dimenticare rapidamente l’accaduto. Mafia capitale non è un episodio è il modo di essere della politica a Roma e non solo. Appalti in cambio di sostegno economico per le elezioni, commesse economiche come merce di scambio per vincere le elezioni”.