Due settimane in Irlanda, a Dublino, per tenere in esercizio la lingua inglese. Arrivo alla scuola dove sono iscritto e, mentre aspetto di fare il test di ingresso comincio a chiacchierare con qualche altro studente, così, penso:” cominciamo a dialogare e a scioglierci un pochino”. Macché, il mio interlocutore è italiano e pure alle primissime armi con l’inglese. Facciamo il test, mi assegnano la classe di lavoro e, qui, apprendo che su quattordici studenti, siamo in nove italiani! Segnalo la questione alla direzione, ma mi dicono che hanno ripartito equamente le iscrizioni tra le varie classi, ovviamente considerando anche il livello di conoscenza della lingua. Si comincia a lavorare, gli insegnanti sono bravi ed esortano a parlare solo inglese. Non tutti gli studenti seguono le indicazioni e, soprattutto alcuni italiani, quando sono in difficoltà chiedono consigli a qualche collega, ovviamente in italiano! Passa la giornata e decido di andare al supermarket per fare la spesa. Sono in fila alla cassa, una signora con il carrello mi urta un po’ pesantemente; mi aspetto il classico: “Sorry”; macché! La signora nemmeno si degna ed allora, la squadro un pochino seccato e le chiedo, in inglese, di stare un po’ attenta; a quel punto mi dice: “Sono italiana, non capisco!”. Ecco, appunto!
Sono solo alcuni episodi che ci qualificano e rafforzano lo stereotipo dell’italiano all’estero. È vero, non tutti siamo così, per fortuna; ma molti, troppi italiani non hanno senso del rispetto degli altri e dei loro usi e costumi. Poi, però, pretendiamo che chi viene in casa nostra rispetti le nostre regole. Credo davvero che come popolo siamo tra i peggiori al mondo in fatto di buona educazione. Abbiamo perso, o forse non lo abbiamo mai avuto, i concetti della buona educazione che ci venivano insegnati a scuola e in famiglia. Credo che dovremmo riprendere alcuni concetti fondamentali del rispetto degli altri e delle regole, altrimenti l’etichetta di maleducazione ci identificherà per sempre e ovunque. Troppi italiani in Irlanda, sicuramente, ma davvero non diamo una bella immagine di noi!