Secondo l'istituto di previdenza a parità di regole per il calcolo dell'assegno in media quello dei sindacalisti è più alto del 27 per cento rispetto a quello dei lavoratori dipendenti
Le pensioni più vantaggiose? Sono quelle dei sindacalisti. Lo sostiene l’Inps che nell’indagine Porte aperte sottolinea come a parità di regole per il calcolo della pensione, in media quelle dei sindacalisti sono migliori di quelle dei lavoratori dipendenti.
“I sindacalisti – spiega l’Inps – hanno regole contributive e previdenziali diverse dagli altri lavoratori perché possono vedersi ugualmente versati i contributi da enti terzi rispetto al sindacato presso cui prestano effettivamente il proprio lavoro e perché possono, prima di andare in pensione, farsi pagare dalle organizzazioni sindacali incrementi delle proprie pensioni a condizioni molto vantaggiose”.
Secondo l’analisi dell’istituto di previdenza, se pensione lorda annua dei sindacalisti venisse conteggiata applicando le stesse regole dei dipendenti pubblici sarebbe inferiore in media del 27 per cento. In pratica quindi i sindacalisti percepiscono una pensione più ricca di quasi un terzo.
Per uno stesso periodo, infatti, possono cumulare la contribuzione figurativa del lavoro in aspettativa a quella dell’impegno nel sindacato. I sindacalisti in aspettativa non retribuita o in distacco sindacale (aspettativa retribuita utilizzata nel settore pubblico) hanno diritto nel periodo di assenza dal lavoro all’accreditamento dei contributi figurativi ma spesso hanno per lo stesso periodo versati anche contributi dal sindacato. Nel caso dei dipendenti pubblici, i contributi sindacali vengono ancora valorizzati applicando le regole precedenti al 1993 che prevedono il calcolo della pensione sull’ultima retribuzione percepita.
Secondo i dati diffusi dall’Inps, i lavoratori in aspettativa non retribuita nel settore privato sono stati 2.773 nel 2013 mentre è molto rara in questo settore l’aspettativa retribuita, che al contrario è frequente nel settore pubblico. Sempre nello stesso anno i lavoratori del settore pubblico in distacco sindacale erano 1.045 mentre i dipendenti in aspettativa sindacale erano 748. “Per compensi per attività sindacale non superiori alla retribuzione figurativa del lavoratore – sottolinea l’Inps – l’organizzazione sindacale non paga mai alcun contributo. I contributi sulla retribuzione figurativa del lavoratore sono a carico della gestione previdenziale di appartenenza , quindi della collettività dei lavoratori contribuenti della gestione”.