“Ci levate tutto, ci troverete nelle strade!”. Una promessa questa che arriva dagli studenti, occupanti dell’ex studentato Degage, sgomberato a fine agosto, e che ieri ha sfilato da piazzale Tiburtino, passando per Scalo San Lorenzo e tornando poi al punto di partenza con la partecipazione di tutti i movimenti del diritto all’abitare, Coordinamento di Lotta per la Casa e Bpm.
Chi scrive 300 partecipanti evidentemente non ha percorso il corteo da capo a coda. Erano almeno più del doppio ieri i manifestanti, nonostante il divieto della Questura che avrebbe concesso solo un presidio statico a piazza Santissimi Apostoli, con queste motivazioni: “disagi per i cittadini e le criticità nella gestione dell’ordine pubblico”.
Un dispiego di forze dell’ordine non indifferente, direi “quasi pari” al numero di carrozzine spinte dalle mamme. Difficile credere che dei passeggini possano creare problemi di ordine pubblico.
Duro l’attacco dell’ex Degage che, già nel comunicato stampa precedente alla manifestazione, avrebbe individuato nel prefetto Gabrielli il responsabile politico di quanto sta accadendo a Roma. Unanime allora il grido di protesta: “Roma libera!”.
“Vogliono arrestare quella capacità di immaginare le nostre vite attraverso le nostre esperienze concrete fatte di autorganizzaione e lotta – divulgano gli studenti in una nota – con la messa in pratica di percorsi e ragionamenti comuni per liberare i tempi e gli spazi dallo sfruttamento da parte di chi detiene il monopolio della ricchezza e della forza pubblica”.
Ma è una ex occupante con cui ho parlato a sottolineare, ancora una volta: “Il nostro progetto voleva dare alloggio a studenti che non potevano permetterselo. L’emergenza abitativa è schizzata alle stelle: aumentano gli sfratti per morosità incolpevole, i residence sono invivibili…”.
A proposito di sfratti, il sindacato dell’Unione Inquilini è in piena organizzazione per la IV Giornata Nazionale Sfratti Zero; per la chiusura dei residence il Comune di Roma, invece, ha indetto un bando per la ricerca di 1000 nuovi alloggi da assegnare ai nuclei familiari in gravissima difficoltà economica, iniziando da quelli attualmente ospiti dei Residence.
Saranno promesse? Scettici arrivano i commenti da parte del sindacato dell’Unione Inquilini. “Non è la prima volta che dal Comune si promette la chiusura dei residence – ha dichiarato Guido Lanciano, Segretario Unione Inquilini Roma-Lazio -, strutture vergognose sia per l’assurdo onere economico versato dal Comune ai proprietari, sia per le condizioni igienico sanitarie degli alloggi. La realtà – aggiunge Lanciano – ha sempre smentito le promesse”.
Insomma l’autunno delle lotte è iniziato con l’avvicinarsi della fine dell’estate, quando il Giubileo è argomento prioritario per le istituzioni, dal momento che Roma – e non solo – dovrà ospitare milioni di pellegrini.
In merito gli ex studenti dell’ex Degage parlano chiaro: “E’ un Giubileo contro sfratti e sgomberi, che giustifica commissariamento e politiche securitarie in nome di una falsa legalità”. L’altra voce a farsi sentire con forza è quella dell’Unione Inquilini nella figura del Segretario Nazionale, Massimo Pasquini: “Al Papa chiederemo il Suo autorevole intervento nei confronti del presidente del Consiglio Renzi, come del sindaco di Roma affinché, per tutta la durata del Giubileo straordinario, siano sospesi gli sfratti”.
Ho scelto di appuntare una nota differente nella manifestazione di ieri, un momento che mi ha fatto sorridere: tre bambini, avranno avuto forse sette, otto anni, con il microfono in mano gridavano, senza volersi fermare, “Roma libera!”. Mi è piaciuto credere che il loro grido, in qualche modo, per un attimo restituisse voce e vita alla lotta del piccolo Aylan che in fondo, come i nostri bambini, se non fosse scivolato dalle mani del padre, sarebbe andato a cercare, con i suoi familiari, un tetto sotto il quale vivere.