E' quello dell'azienda torinese il marchio più gettonato da deputati e senatori. Con la Panda regina incontrastata. Ecco dalle dichiarazioni dei redditi i modelli preferiti dagli eletti. Dalla 500 del forzista Verdini alla Lancia di Mario Monti, dalla Classe B della Boschi alla Mini Cooper di Giorgia Meloni. Con i record dei due collezionisti D'Ascola e Bombassei. Proprietari rispettivamente di 19 e 7 vetture d'epoca
A Monza si scaldano i motori per il Gran Premio d’Italia. «Un simbolo», l’ha definito nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi, entrando nel dibattito sul futuro incerto della manifestazione. Domenica ci sarà anche lui sulla pista della mitica gara di Formula Uno. «Giù le mani dal Gran Premio», ha detto, lanciando un chiaro messaggio in vista della scadenza del contratto con la società di Bernie Ecclestone. A testimonianza che tra i politici italiani, in quanto a motori, il patriottismo è dilagante. Come dimostra anche il parco auto dei parlamentari. Che, quando si tratta di scegliere un’automobile, sembrano privilegiare decisamente il tricolore. La Fiat è il marchio di gran lunga preferito da deputati e senatori. E con 222 auto immatricolate tra gli inquilini di Montecitorio e Palazzo Madama, l’azienda torinese batte tutte le concorrenti staccando di parecchie lunghezze le strapotenti tedesche. Si contano infatti 82 Mercedes; Volkswagen e Audi si fermano ciascuna a quota 72, appena un terzo rispetto alle vetture Fiat, mentre Bmw si attesta a 63. È quanto emerge dalle dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari depositate presso Camera e Senato che, alla sezione beni mobili, tra imbarcazioni e altri veicoli riporta proprio le auto e le moto possedute dagli eletti.
VOLANTE TRICOLORE Sono in tutto 734 i parlamentari, 478 deputati e 256 senatori, che dichiarano di possedere almeno un veicolo. La maggior parte sono uomini, 526. Non solo perché la loro presenza in Parlamento è numericamente più elevata. Se, infatti, tra la compagine maschile il 79% possiede un’automobile, tra quella femminile la percentuale scende al 72,7%. Ma il dato che più colpisce è la netta predominanza dei marchi italiani. Alle 222 automobili Fiat, si aggiungono 61 Lancia, 49 Alfa Romeo e 2 Maserati. Nel complesso, 334 vetture. Il che significa che oltre un parlamentare su tre sceglie di guidare una macchina italiana. Il modello preferito? La Panda, regina del Parlamento, seguita da 500 e Punto. Nel parco auto parlamentare se ne trovano rispettivamente 58, 47 e 39.
VIP A BORDO E i big dei vari partiti, come viaggiano? Perfettamente in linea con il trend generale, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, proprietaria di una Panda; il capogruppo di Area popolare alla Camera Maurizio Lupi, che guida una 500, proprio come la deputata di Forza Italia Mara Carfagna e la presidente della commissione Antimafia del Pd Rosy Bindi, che alla vettura Fiat affianca un’Audi A4. Scelgono modelli italiani anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, quello della Giustizia Andrea Orlando e la presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Anna Finocchiaro, proprietari rispettivamente di una Lancia Ypsilon, una Fiat Bravo e una Alfa Romeo Mito. Due, invece, le Lancia nel garage del senatore a vita Mario Monti, una Dedra e una K. Più di un’automobile anche per il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che oltre a una Fiat Panda, possiede una Daewoo Matiz e una Renault Twizy elettrica, e per la titolare del dicastero dell’Istruzione Stefania Giannini, che dichiara il possesso di una Mercedes, una Bmw e un ciclomotore Piaggio. Preferiscono le tedesche anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, proprietaria di una Mercedes Classe B, il suo collega di partito Gianni Cuperlo, che opta però per una Classe A, e il vice presidente del Senato Roberto Calderoli, che nella sua dichiarazione patrimoniale specifica di aver acquistato nel 2013 una Mercedes G55 AMG usata, che è andata ad aggiungersi a due moto Bmw e a una Mini Cooper. Vettura scelta anche dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, titolare poi di una Citroën C1, stessa automobile guidata dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Nessuna vettura intestata, invece, per il suo omologo al Senato, Pietro Grasso che, come l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani e il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, nella dichiarazione patrimoniale, lascia vuoto lo spazio dedicato ai beni mobili.
STORICHE, CHE PASSIONE Non tutti scelgono però solo gli ultimi modelli. Tra i parlamentari, c’è chi ha in garage anche auto storiche. Una passione decisamente bipartisan. Ad andare per la maggiore sono Fiat 500 e 600. Le possiede entrambe il deputato democratico Bruno Censore, una 600 del 1964 e una 500 del 1971. Stesso anno per la 500 del senatore forzista Denis Verdini, mentre risalgono rispettivamente al 1968 e al 1969 quelle del forzista Renato Brunetta e della deputata di Sel Serena Pellegrino. Bis per il leghista Stefano Allasia, con due 500 immatricolate rispettivamente nel 1966 e nel 1972. Opta, invece, per una 600 il forzista Riccardo Conti. E non è l’unico. Ne possiedono una anche l’esponente di Scelta civica, Luciano Cimmino, e il senatore di Gal, Antonio Caridi. Accanto a questa, il primo parcheggia anche una MG del 1956 e una Seat Savio 600 del 1972, mentre il secondo vanta un Maggiolino del 1973. Sono del 1966, invece, la Mga del senatore forzista Bartolomeo Amidei e la Bianchina Giardinetta del leghista Gianluca Pini. Mentre il forzista Gianfranco Rotondi possiede una Autobianchi, modello A112 del 1978, e il senatore di Forza Italia, Vincenzo Gibiino, una Maserati del 1973 e una Porsche del 1986.
COLLEZIONI RECORD Tra gli scranni di Camera e Senato siedono però due veri e propri collezionisti: il deputato di Scelta Civica, Alberto Bombassei (nella foto in alto alle Mille Miglia) e il senatore del Nuovo Centrodestra, Nico D’Ascola. Quest’ultimo, nelle dichiarazioni 2013 e 2014, dichiara un totale di 19 veicoli. Tra questi, 12, come specifica lui stesso, sono mezzi storici. Oltre a una Porsche 911, una Land Rover, una Cherokee, una Range Rover e una Mercedes 190, un’A112, vettura prodotta dall’Autobianchi tra il 1969 e il 1986, e una Jaguar E-Type, modello dell’omonima casa automobilistica britannica in produzione fino alla metà degli anni Settanta. Ma anche una Munga, un fuoristrada prodotto nella Germania Ovest fino al 1968 e nato come veicolo destinato all’esercito, un Mutt, Military Utility, Tactital Truck, veicolo militare della Ford, e un Pinzgauer, veicolo militare austriaco (posseduto tra l’altro anche dal forzista Giancarlo Galan). A questi si aggiungono due veicoli commerciali, un Fiat Ducato e un Daily Iveco 3510. A Montecitorio, invece, il recordman delle auto storiche è Alberto Bombassei. Per lui ben sette vetture d’altri tempi: tre Jaguar (una SS100 immatricolata nel 1937, una XK140 nel 1955 e una SR nel 1972), tre MG (TF Midget 1250 del 1954, A del 1958 e B18 del 1974) e una Mercedes SL 300 Road immatricolata nel 1955.