Li vanno a prendere alle frontiere con le loro auto e li accompagnano in Austria. L’idea è nata sui social network e nel giro di poche ore un convoglio di almeno 300 volontari (tra loro anche cinque italiani) si è messo in colonna da Vienna per raggiungere l’Ungheria e aiutare i profughi che – dopo l’apertura dei confini – possono entrare in Austria e in Germania dopo che i due Paesi hanno aperto i confini ai profughi che da giorni erano bloccati alla frontiera. Ieri alla stazione di Monaco di Baviera i migranti – in tutto 7mila quelli arrivati nella regione – sono stati accolti dagli applausi.

In Italia intanto continuano le polemiche politiche, mentre dal Vaticanodopo l’appello lanciato da Papa Francesco durante l’angelus – fanno sapere che sono stati individuati due appartamenti per accogliere altrettante famiglie di profughi. Ad annunciarlo è stato l’Arciprete della Basilica di S.Pietro, il Cardinale Angelo Comastri: “Ci siamo messi subito al lavoro per individuare due appartamenti del Vaticano che saranno a disposizione di due famiglie di profughi alle quali per desiderio dello stesso Pontefice garantiremo anche l’assistenza sanitaria e materiale”.

Dall’Austria sono partite auto di attivisti per tutta la giornata per andare in soccorso dei migranti. “Dillo forte, dillo chiaro, i rifugiati qui sono benvenuti”, gridavano i volontari austriaci che si sono organizzati via Facebook e hanno portato scorte di cibo, acqua, prodotti sanitari e vestiti pesanti. Un portavoce della polizia ungherese ha affermato che “gli automobilisti arrivati oggi dall’Austria rischiano l’accusa di traffico di esseri umani” nel caso decidessero di trasportare a bordo delle proprie auto i migranti. Lungo il confine tuttavia, la polizia ungherese oggi non ha effettuato alcun fermo.

Uno degli organizzatori della campagna, l’austriaco Kurto Wendt, ha detto di non temere l’intervento delle forze dell’ordine. “Chiunque volesse arrestarci sarebbe pazzo visto che sosteniamo quello che hanno deciso politicamente, cioè di fare entrare le persone in Austria. Il rischio che corriamo è così piccolo se paragonato e quello che stanno affrontando i migranti”, ha detto. Rispondendo poi alla domanda sul perché andare incontro ai migranti se loro possono prendere bus e treni per il confine austriaco, Wendt ha risposto: “Dieci bambini sono stati ricoverati nella notte. La gente ha fame, ha vestiti non adatti. Ogni giorno che non porti persone al sicuro potrebbero morire, per questo dobbiamo agire subito”. All’iniziativa, “lanciata una settimana fa sui social media” – spiega una volontaria – si sono uniti anche altri attivisti a titolo individuale, decine anche dalla Germania arrivati a bordo di minivan.

In Germania le autorità della Baviera infine, lo Stato più grande del Paese, hanno chiesto che le altre regioni condividano lo sforzo di accoglienza dei migranti dopo l’arrivo solo ieri di 7mila persone. La portavoce Simone Hilgers ha detto che “Monaco e la Baviera non possono farcela da soli”. Questa mattina a Monaco sono arrivate 1.360 persone e che se ne attendono altre 4000 entro oggi. “La Baviera – ha aggiunto Hilgers – ha bisogno dell’appoggio degli altri stati tedeschi”. Tremilatrecento dei migranti giunti da ieri mattina sono stati portati già in altre parti della Germania.

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