La ditta vincitrice dell'appalto si è presentata per radere al suolo la villetta, costruita nella zona a inedificabilità assoluta. I proprietari insieme ad altri manifestanti, si sono scagliati contro l'autista della ruspa e hanno bloccato l'abbattimento.
Giornata di tensione nella Valle dei Templi di Agrigento. Ruspe e operai si sono presentati verso le nove per riprendere le demolizioni di costruzioni abusive nella zona archeologica, come prevede una sentenza definitiva. Era previsto l’abbattimento di una villetta situata nella zona a inedificabilità assoluta, ma dentro la casa, insieme alla famiglia proprietaria, si è barricato il legale della famiglia Giuseppe Arnone. Nel pomeriggio la tensione si è alzata ancora. Alla protesta si sono aggiunti parenti e amici delle famiglia e, alcuni di questi, hanno aggredito l’autista della ruspa pronto ad avviare la demolizione. Solo l’intervento di Polizia e Carabineri ha evitato che la situazione degenerasse. In via cauteletiva sul posto è arrivata un’ambulanza per prestare soccorso all’autista, a rischio di una crisi nervosa.
In mattinata, l’avvocato della famiglia, con un passato da ambientalista, ha sostenuto che il provvedimento è illegittimo e si è opposto all’abbattimento: “Io ho la custodia dell’immobile e i funzionari del Comune stanno facendo una forzatura; ho avuto uno scontro fisico con gli agenti che stanno tenendo a distanza anche gli organi d’informazione, la mia è una resistenza passiva”. Arnone, inoltre, ha denunciato che i lavoratori della ditta che si è aggiudicata l’appalto per la demolizione sono sprovvisti di tutte le attrezzature previste dalla legge come caschi, scarpe e tesserini.
Prima che la tensione si alzasse, gli operai erano riusciti a sfondare il cancello e a rimuovere tutti gli arredi, portati in un casolare vicino alla villa. Ma al momento, la demolizione è stata sospesa, non solo per le proteste, ma anche per la presenza di amianto nello stabile. L’operazione era stata anticipata perchè alcuni edifici abusivi erano già stati rasi al suolo dai rispettivi proprietari. Ora si dovrà aspettare due giorni, il tempo necessario per rimovere le lastre d’amianto.
Il censimento degli immobili abusivi della zona è finito due anni fa e lo scorso giugno la Procura di Agrigento ha dato l’ultimatum al Comune per l’avvio delle demolizioni. Poi, lo scorso 24 agosto, sono iniziati i primi abbattimenti.