Anche questa volta il nostro quindicinale contiene una notizia: pubblichiamo un’analisi della nuova legge elettorale, l’Italicum, o meglio il Porcellum due, così fortemente voluto dal nostro presidente del Consiglio in coerenza con un forte spirito accentratore e totalitario, dimostrato anche in molti altri provvedimenti, come per esempio il pericolosissimo progetto di riforma della televisione.
Il nostro editorialista, Enzo Palumbo, già senatore liberale e membro del Consiglio Superiore della Magistratura, ha studiato il testo del Porcellum due e, come ormai è consuetudine per le sedicenti “riforme” renziane scritte da “dilettanti allo sbaraglio”, vi ha rintracciato quella che definisce una “chicca”, uno svarione tecnico non irrilevante che potrebbe comportare un caso limite, improbabile ma non impossibile in cui alle elezioni la lista maggioritaria che ha di per sé conseguito al primo turno 340 (o più) seggi, ma senza avere anche conseguito almeno il 40% dei voti, non potrà mantenere i seggi già conquistati al primo turno. E questo si aggiunge al vulnus politico già rilevato, che una lista fortissimamente minoritaria possa conquistare al ballottaggio la maggioranza assoluta dei seggi grazie alla somma negativa di tutti i contrari alla lista risultata largamente maggioritaria al primo turno.
Così governerebbe il Paese con una maggioranza assoluta un’informale coalizione di elettori del tutto disomogenea. Insomma un pasticcio che si somma a un altro pasticcio. Palumbo non solo lo ha scoperto, ma lo spiega anche con grande semplicità.
Il quindicinale di Critica liberale ovviamente contiene anche altro, contro la politica monetaria di Draghi, sui soldi ai partiti e sui temi eticamente sensibili, come si suole dire oggi con un’espressione orrenda. Infine anche questa volta siamo costretti ad assegnare a Renzi la palma della peggiore bestialità del mese, questa volta davvero imperdonabile. Diteci se siete d’accordo.
Enzo Marzo
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