Secondo l'istituto Emg per La7 al primo turno i democratici raccoglierebbero il 32,5% e i Cinque Stelle il 25,9. Ma il centrodestra unito (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia) supererebbe il 31. E per l'istituto Piepoli grillini e destre sarebbero più forti al secondo turno se candidassero Di Maio (anziché Grillo) e Salvini (anziché Berlusconi)
Tre punti e mezzo. E’ il distacco che, se si votasse oggi, ci sarebbe tra Partito democratico e Movimento Cinque Stelle al ballottaggio secondo un sondaggio di Emg per il Tg La7. Una forbice – tra democratici e grillini – che si assottiglia rispetto al 20 luglio, il precedente dato dell’istituto diretto da Fabrizio Masia. Il M5s, infatti, guadagna l’1,1, cifra che ovviamente perde allo stesso tempo il Pd. Dati che vanno sottoposti come sempre alla premessa che per sondaggi di questo tipo si deve tenere conto di un margine d’errore del 3 per cento. Scenario che sembra essere confermato da un altro sondaggio, effettuato dall’istituto Piepoli per l’Ansa: in questo caso il divario tra Pd e M5s sarebbe tra il 4 e il 5 per cento.
Il partito del nuovo corso renziano, abbandonati da tempo i valori del 40,8 per cento delle Europee, sta riprendendo ossigeno dopo la flessione dell’estate. Attualmente, secondo Emg, raccoglierebbe il 32,5 per cento, recuperando lo 0,6 rispetto al 20 luglio. In aumento di mezzo punto percentuale rispetto a un mese e mezzo fa anche il Movimento Cinque Stelle che sfiora il 26 per cento (25,9, punte toccate molto raramente). Cala invece la Lega Nord dopo i fuochi d’artificio dell’estate, caratterizzata dall’emergenza immigrazione (che in un primo momento pareva essere solo un problema italiano e si è trasformato in una questione europea): il Carroccio resta comunque intorno al 15 per cento (15,1 rispetto al 15,8 di luglio). Stabile Forza Italia all’11,6 , mentre Fratelli d’Italia raggiungerebbe il 4,4 (+0,2).
L’istituto Piepoli fotografa – nel sondaggio per l’Ansa – un potenziale elettorale dei partiti è simile a quello prospettato da Emg. Il Pd è al 33 per cento (+0,5%), davanti al Movimento Cinque Stelle (25,5, stabile), alla Lega Nord (15, -0,5) e Forza Italia (10, stabile). Nella nuova Camera entrerebbero Sel e Fratelli d’Italia (ciascuno acciuffa il 4 per cento), ma non il Nuovo Centrodestra che si fermerebbe al 2,5.
Qualcosa di analogo succederebbe nel centrodestra. Se il candidato fosse Silvio Berlusconi il centrodestra non supererebbe il 40 per cento, contro il Pd sempre vincente al 60. Se fosse Matteo Salvini, invece, si prospetterebbe un risultato di 58 a 42 per i democratici e Matteo Renzi.