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Ogni giorno dalla Turchia arrivano notizie di massacri ai danni del popolo curdo. Popolo che viene discriminato e brutalizzato da anni, e il cui leader Ocalan è ancora ingiustamente imprigionato. Di fronte a questa barbarie firmata dal premier fascista Erdogan, l’Europa e l’Italia non alzano un dito. Mentre i curdi combattono praticamente da soli l’Isis sul campo e subiscono le violenze del governo turco, i governi tacciono. E’ vergognoso che la Turchia, Paese Nato considerato uno Stato “sicuro” in realtà stia massacrando migliaia di civili. E gli stessi che piangono per la morte dei bambini scappati da Kobane, condannano in questo modo altri bambini a morte certa…

Ho chiesto conto a Renzi di questa situazione indecente, mandandogli la lettera che pubblico qui sotto.

Illustre Presidente,

le scrivo per sottoporre alla sua attenzione l’intollerabile escalation di violenze ai danni dei curdi ad opera dei militari e del governo turco. Poche ore fa sono stati assassinati centinaia di civili curdi e la polizia turca ha partecipato a questo massacro, come denunciato dal Congresso Nazionale del Kurdistan – Knk.

Erdogan e l’Akp stanno direttamente, in modo esplicito, e volutamente, provocando attacchi razzisti da parte dei nazionalisti turchi, per destabilizzare la situazione e alimentare violenze e tensioni in vista delle elezioni che si terranno a novembre. Due giorni fa il premier turco avrebbe dato l’ordine ufficiale alle forze di polizia di sparare a vista ai civili se ritenuti una “minaccia”.

Tutto ciò è intollerabile e il popolo curdo, in questo momento tra l’altro unico oppositore dell’Isis sul campo, chiede il sostegno della comunità internazionale.

Chiediamo al governo da Lei presieduto di ritirare immediatamente l’ambasciatore italiano in Turchia, di fare pressioni affinché cessino queste violenze e le elezioni si possano svolgere in un clima civile, nel pieno rispetto dei diritti del popolo curdo.

Vogliamo sperare che la disattenzione dimostrata su quest’emergenza fino ad ora dal governo si interrompa; se continuasse sarebbe un elemento criminale intollerabile.

Paolo Ferrero,
segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Partito della Sinistra Europea

 

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