Ma non c’è solo l’aspetto concreto riportato dalla stampa a rendere essenziale questa battaglia, a mio avviso ci sono aspetti psicologici e motivazionali non meno essenziali. Le non vacanze che ci hanno spezzato la schiena, in senso lato e non; il periodo di massima solitudine, di dispendio di energie e risorse che troviamo sull’onda della necessità estrema è stato alleviato da questo obiettivo comune.
Settembre ci vede allo stremo più di ogni altro periodo. Non solo per ciò che negli ultimi mesi abbiamo affrontato con patologie ancor più amplificate dal caldo e dalle condizioni di salute, bensì per la stagione scolastica, riabilitativa e tutta la gestione necessaria in questo periodo.
Le nostre lotte sono più intense grazie alla sentenza del Tar che riconosceva la nostra vittoria sul nuovo Isee ma impugnata e mai rispettata, con conseguenze sulle spese per centri diurni, farmaci, visite e ausili. La Buona Scuola è una grandissima incognita e in alcune zone l’assistenza che sia domiciliare o scolastica è nel centro del mirino.
Questo viaggio apre con forza la speranza di tante famiglie che non vogliono mollare. Tantissime famiglie che nonostante i soprusi, le torture inflitte da uno Stato carente e assente, vivono amano e credono nel loro cari. Un retro gusto amaro che mi pervade dover andare a Bruxelles a far richiamare la nostra Italia che da sola sembra proprio non voler capire e appare totalmente indifferente alle necessità di migliaia di famiglie.
Vorrei ringraziare queste due mamme che per affrontare questo viaggio compiono un vero miracolo. Credetemi, lasciare i loro figli non è uno scherzo. Eppure vanno, e con loro noi ci saremo tutte.
Grazie Chiara, grazie Simona e grazie a tutte le persone che hanno firmato e che continueranno a supportare questa battaglia. In bocca al lupo!