Gli Stati Uniti si dicono pronti ad accogliere “10mila siriani”. Mentre l’Ungheria farà passare dal proprio confine profughi non identificati, è la prima volta che accade. Almeno quattro autobus, tre minivan e altri mezzi stanno, infatti, arrivando alla stazione di Szeged assediata dai migranti in cerca di riparo da freddo e pioggia. A bordo dei mezzi diretti verso l’Austria, la polizia ha deciso che potranno salire anche i profughi non identificati. Intanto sono ripresi i collegamenti ferroviari tra Danimarca e Germania, dopo l’interruzione di ieri dovuto al forte afflusso di migranti. Torna quindi in servizio la linea Flensburg, città tedesca, con Padborg, nel sud della Danimarca. L’annuncio è stato dato dalle ferrovie danesi. Inoltre la Polizia danese ha ricevuto l’ordine di non trattenere le centinaia di persone che provengono dalla Germania che vogliono raggiungere la Svezia.
Questo potrebbe quindi alleggerire la pressione di migranti sulla Germania. Nella sola prima settimana di settembre, infatti, nel territorio tedesco sono arrivati 37mila persone; dall’inizio dell’anno sono 450mila. Ad annunciarlo è stato dal vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, in un intervento al Parlamento. “Questo dimostra, francamente, che la ripartizione dei 160mila rifugiati in Europa non è che un primo passo, una goccia d’acqua nel mare”, ha sottolineato commentando il piano di ridistribuzione dei profughi che il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha esposto davanti al Parlamento di Strasburgo. Secondo quanto riferiscono fonti dell’esecutivo comunitario, la Polonia ha aperto al sistema di ricollocamento per quote proposto da Bruxelles. Intanto Juncker ha avuto una colazione di lavoro con gli ambasciatori dei 28 (Coreper), che oggi si riuniscono in vista del consiglio Affari interni straordinario di lunedì.
Intanto da Bruxelles arriva un’apertura ai Paesi che si impegneranno ad accogliere i rifugiati: il Patto di Stabilità si applica “a tutti gli Stati in modo coerente, prendendo in considerazione tutti i fattori rilevanti – ha detto il portavoce Ue per l’immigrazione – viene fatto e sarà fatto alla luce delle circostanze specifiche e a tempo dovuto. Per ora non speculiamo” su possibili flessibilità per le spese sostenute per rifugiati e migranti.
La decisione di far passare in Austria anche i richiedenti non identificati non attenua tensione sul fronte ungherese. L’esercito ha cominciato ieri esercitazioni militari per preparare i propri effettivi a una stretta sorveglianza della frontiera meridionale con la Serbia. Nei giorni scorsi il premier Viktor Orban ha annunciato l’invio di militari alla frontiera con la Serbia per affiancare le forze di polizia nel far fronte all’incessante flusso di migliaia di migranti. Ieri si è inoltre registrato il record di migranti arrestati dalla polizia ungherese: 3321. Nella notte, invece, 3ooo migranti hanno attraversato il confine con l’Austria, la maggior parte di loro vuole raggiungere la Germania. Per questo, scrive il sito del quotidiano Kronen Zeitung, le Ferroviere austriache (Obb) hanno bloccato “completamente” il transito di treni “da e per” l’Ungheria a causa di un imminente “sovraccarico” dovuto all’afflusso di migranti.
Il ministero dell’Interno ha proposto sia dichiarato lo “stato di crisi per migrazione di massa” dal 15 settembre, sulla base delle leggi approvate la scorsa settimana. Lo ha dichiarato il vice primo ministro Janos Lazar. Più di 160mila migranti e rifugiati sono entrati dalla frontiera meridionale quest’anno, diretti verso Paesi europei più ricchi.
Ingente anche l’afflusso diretto in Macedonia. I circa 7 mila migranti e profughi, comprese tante famiglie con bambini, che erano inattesa sotto la pioggia al confine in Grecia hanno varcato il confine macedone. Sono decine di migliaia i migranti in territorio greco in attesa di proseguire per Serbia, Ungheria e da lì verso i Paesi del nord Europa. Ora la Macedonia esamina la possibilità di erigere una barriera “difensiva” alla frontiera con la Grecia, analoga a quella innalzata dall’Ungheria al confine con la Serbia. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Nikola Poposki.
A Bruxelles, intanto, i lavori proseguono. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui si accolgono favorevolmente le nuove proposte della Commissione Ue per affrontare l’afflusso di migranti e rifugiati. La risoluzione non vincolante è stata approvata dall’Aula riunita in sessione plenaria a Strasburgo con 432 voti a favore, 142 contrari e 57 astensioni. Dopo aver sostenuto ieri la proposta di emergenza per la ricollocazione di 40 mila richiedenti asilo tra i paesi dell’Ue, i deputati hanno accolto con favore la nuova proposta per il trasferimento di emergenza di altri 120 mila richiedenti asilo, provenienti da Italia, Grecia e Ungheria e un meccanismo permanente che modifichi le norme di Dublino, che determinano quale Stato membro è responsabile del trattamento delle domande d’asilo.
Si muove anche l’America. Gli Usa sono pronti a potenziare la loro risposta all’emergenza umanitaria relativa ai rifugiati, fino a considerare di accogliere 10mila migranti siriani nel prossimo anno. Lo ha riferito il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, sottolineando che il presidente Barack Obama ha dato indicazione di lavorare in questa direzione.