
In questi giorni si svolgono i test di ammissione ai corsi di laurea con numero programmato (comunemente detto “numero chiuso”), che negli ultimi anni in Italia sono aumentati molto (QUI un elenco): non solo Medicina, Veterinaria, Odontoiatria, le lauree di area sanitaria, Architettura, Scienze della formazione primaria, che sono a numero chiuso per legge, ma tutti i corsi di laurea a cui i singoli atenei hanno imposto il numero programmato per decisione autonoma, da Psicologia a Economia, da Scienze Giuridiche a Ingegneria. In parallelo, come sempre, scattano le proteste degli studenti, che tendenzialmente lamentano due problemi: da un lato, i costi di tempo e denaro che comporta sostenere un test di ammissione (non tutti possono permetterselo, perciò il numero chiuso è detto “classista”), d’altro lato, la non significatività di molti test di ammissione, spesso mal concepiti e/o mal realizzati, al punto da non selezionare davvero i giovani più meritevoli, ma solo i più fortunati (perciò il test è definito “una lotteria”).
In Italia le lauree a numero programmato sono in aumento, dicevo. Ma il fenomeno non tocca la stragrande maggioranza delle lauree umanistiche: non ha il numero chiuso Filosofia, ad esempio, né ce l’hanno Storia, Archeologia, Beni culturali, il Dams, e così via. E allora che succede? Succede che alle lauree umanistiche si iscrivano non solo gli studenti più motivati e preparati per quel percorso specifico (Lettere, Storia o altro), ma quelli che non hanno voglia di sottoporsi allo stress di un test di ammissione, quelli che non possono permetterselo (per mancanza di tempo, denaro, o altre circostanze), quelli che hanno provato il test per la laurea x ma sono rimasti esclusi, e allora intanto mi iscrivo a Lettere (Filosofia o altro), così non sto con le mani in mano e poi si vedrà.
Col risultato che (1): quanto più aumentano i corsi di laurea a numero programmato nel settore scientifico, tanto più aumentano le immatricolazioni alle lauree umanistiche prive di numero programmato, che diventano una specie di valvola di sfogo, un ricovero per derelitti esclusi dai test altrui. Nonostante questo, però, alle lauree umanistiche non sono assegnati docenti in più, aule in più, attrezzature in più, personale tecnico-amministrativo in più. Nooo, niente di tutto questo. Faccio l’esempio di Scienze della comunicazione a Bologna, dove insegno io: negli ultimi quattro anni i docenti, le aule, i laboratori, il personale tecnico-amministrativo sono sempre gli stessi (no, anzi, i docenti sono meno, perché alcuni sono andati in pensione), ma nel 2011-12 si erano iscritti al primo anno 325 studenti, nel 2012-13 se ne iscrissero 405, nel 2013-14 arrivò una carica di 450, per finire con i 475 del 2014-15 (QUI i dati). E quest’anno prevediamo una botta di 500.
Col risultato che (2): (a) le aule, le biblioteche, tutti gli spazi non bastano più; (b) la qualità della didattica si abbassa perché i docenti non possono dare a centinaia di studenti il supporto e l’attenzione che darebbero a poche decine; (c) gli studenti sono più insoddisfatti; (d) aumenta il numero di giovani che abbandonano fra il primo e il secondo anno (perché non convinti fin dall’inizio, o perché delusi da a, b, c); (e) dopo la laurea, il rapporto con il mondo del lavoro sarà sempre meno vantaggioso per i neolaureati (troppi, rispetto a quanti il mercato richiede); (f) si rinforzano gli stereotipi negativi che affliggono le lauree umanistiche, considerate più scadenti e meno capaci di garantire sbocchi professionali di quelle scientifiche (che sono tutte a numero programmato, si badi bene); (g) aggiungi tu altri problemi che puoi immaginare.
Col risultato che (3): noi docenti dei corsi umanistici, dopo averle tentate tutte ma proprio tutte (test di orientamento in ingresso, esami più difficili per scoraggiare, programmi d’esame più professionalizzanti, tutor vari per indirizzare e aiutare gli studenti), cosa faremo per cercare di rimediare a questo aumento continuo, non sorretto da rinforzi né dal Ministero né da altri? Chiederemo (ognuno al suo ateneo) il numero programmato anche per le lauree umanistiche, ecco cosa faremo. E gli studenti? Protesteranno, ecco cosa faranno. Alcuni. Pochi. La maggioranza, invece, resterà silenziosa.
Giovanna Cosenza
Docente universitaria di Semiotica
Scuola - 10 Settembre 2015
Test d’ingresso università: lauree umanistiche a numero chiuso, provocazione o soluzione?
In questi giorni si svolgono i test di ammissione ai corsi di laurea con numero programmato (comunemente detto “numero chiuso”), che negli ultimi anni in Italia sono aumentati molto (QUI un elenco): non solo Medicina, Veterinaria, Odontoiatria, le lauree di area sanitaria, Architettura, Scienze della formazione primaria, che sono a numero chiuso per legge, ma tutti i corsi di laurea a cui i singoli atenei hanno imposto il numero programmato per decisione autonoma, da Psicologia a Economia, da Scienze Giuridiche a Ingegneria. In parallelo, come sempre, scattano le proteste degli studenti, che tendenzialmente lamentano due problemi: da un lato, i costi di tempo e denaro che comporta sostenere un test di ammissione (non tutti possono permetterselo, perciò il numero chiuso è detto “classista”), d’altro lato, la non significatività di molti test di ammissione, spesso mal concepiti e/o mal realizzati, al punto da non selezionare davvero i giovani più meritevoli, ma solo i più fortunati (perciò il test è definito “una lotteria”).
In Italia le lauree a numero programmato sono in aumento, dicevo. Ma il fenomeno non tocca la stragrande maggioranza delle lauree umanistiche: non ha il numero chiuso Filosofia, ad esempio, né ce l’hanno Storia, Archeologia, Beni culturali, il Dams, e così via. E allora che succede? Succede che alle lauree umanistiche si iscrivano non solo gli studenti più motivati e preparati per quel percorso specifico (Lettere, Storia o altro), ma quelli che non hanno voglia di sottoporsi allo stress di un test di ammissione, quelli che non possono permetterselo (per mancanza di tempo, denaro, o altre circostanze), quelli che hanno provato il test per la laurea x ma sono rimasti esclusi, e allora intanto mi iscrivo a Lettere (Filosofia o altro), così non sto con le mani in mano e poi si vedrà.
Col risultato che (1): quanto più aumentano i corsi di laurea a numero programmato nel settore scientifico, tanto più aumentano le immatricolazioni alle lauree umanistiche prive di numero programmato, che diventano una specie di valvola di sfogo, un ricovero per derelitti esclusi dai test altrui. Nonostante questo, però, alle lauree umanistiche non sono assegnati docenti in più, aule in più, attrezzature in più, personale tecnico-amministrativo in più. Nooo, niente di tutto questo. Faccio l’esempio di Scienze della comunicazione a Bologna, dove insegno io: negli ultimi quattro anni i docenti, le aule, i laboratori, il personale tecnico-amministrativo sono sempre gli stessi (no, anzi, i docenti sono meno, perché alcuni sono andati in pensione), ma nel 2011-12 si erano iscritti al primo anno 325 studenti, nel 2012-13 se ne iscrissero 405, nel 2013-14 arrivò una carica di 450, per finire con i 475 del 2014-15 (QUI i dati). E quest’anno prevediamo una botta di 500.
Col risultato che (2): (a) le aule, le biblioteche, tutti gli spazi non bastano più; (b) la qualità della didattica si abbassa perché i docenti non possono dare a centinaia di studenti il supporto e l’attenzione che darebbero a poche decine; (c) gli studenti sono più insoddisfatti; (d) aumenta il numero di giovani che abbandonano fra il primo e il secondo anno (perché non convinti fin dall’inizio, o perché delusi da a, b, c); (e) dopo la laurea, il rapporto con il mondo del lavoro sarà sempre meno vantaggioso per i neolaureati (troppi, rispetto a quanti il mercato richiede); (f) si rinforzano gli stereotipi negativi che affliggono le lauree umanistiche, considerate più scadenti e meno capaci di garantire sbocchi professionali di quelle scientifiche (che sono tutte a numero programmato, si badi bene); (g) aggiungi tu altri problemi che puoi immaginare.
Col risultato che (3): noi docenti dei corsi umanistici, dopo averle tentate tutte ma proprio tutte (test di orientamento in ingresso, esami più difficili per scoraggiare, programmi d’esame più professionalizzanti, tutor vari per indirizzare e aiutare gli studenti), cosa faremo per cercare di rimediare a questo aumento continuo, non sorretto da rinforzi né dal Ministero né da altri? Chiederemo (ognuno al suo ateneo) il numero programmato anche per le lauree umanistiche, ecco cosa faremo. E gli studenti? Protesteranno, ecco cosa faranno. Alcuni. Pochi. La maggioranza, invece, resterà silenziosa.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.