L'episodio nella notte tra il 9 e il 10 settembre scorso. A dare l'allarme è stato un medico di turno. Vicino all'auto è stato trovato un foglio con un messaggio di solidarietà ai tre attivisti arrestati a fine agosto con l'accusa di aver bruciato una casa di proprietà di un esponente di Casapound
A dare l’allarme è stato un medico di turno nella notte tra il 9 e il 10 settembre scorso. Un’auto della Polizia di Stato è stata incendiata e secondo i primi accertamenti il rogo sarebbe di origine dolosa. Si indaga sulla matrice antagonista-anarchica. “E’ un fatto gravissimo compiuto contro le istituzioni”, ha commentato il procuratore aggiunto Valter Giovannini. “Verrà fatto ogni sforzo per individuare gli autori che saranno perseguiti con risolutezza e severità”.
La vettura, una Fiat Stilo con i colori di istituto, era parcheggiata nei pressi del posto di polizia dell’ospedale Sant’Orsola, vicino al pronto soccorso. L’innesco è stato rudimentale, probabilmente con liquido infiammabile, alla ruota posteriore sinistra e la macchina è stata seriamente danneggiata. Vicino all’auto bruciata, fermato con un sasso, è stato trovato un foglio scritto al computer: “Colpire i fascisti e chi li protegge. Libertà per Andrea, Pippo e Tommy. Sbirri assassini, per voi nessuna tregua”, il messaggio con riferimento ai tre attivisti di centri sociali, due di Modena e uno di Parma, arrestati a fine agosto per un incendio di una casa di proprietà di un esponente di Casapound, nel 2014 nel Parmense.