Si può bocciare uno studente che scopre a metà anno scolastico di essere affetto da una malattia degenerativa della cornea? Si può bocciare un ragazzo di 14 anni che frequenta con interesse ed impegno il primo anno di una scuola superiore e che scopre di non essere più in grado di leggere e concentrarsi con attenzione a causa di una patologia chiamata cheratocono? Si può bocciare uno studente che, diagnosticata la patologia della vista, d’accordo con i medici rinvia alla fine della scuola l’intervento chirurgico che potrebbe aiutarlo nella gestione della sua malattia? Si può respingere, ecco, questo verbo rende drammaticamente l’idea, respingere la voglia di un nostro figlio di crescere, studiare, vivere con i suoi compagni perché si ammala?
Eppure i suoi genitori, ho seguito da vicino la vicenda negli ultimi mesi, avevano informato la scuola, il dirigente, gli insegnanti che la scoperta di un problema così serio aveva determinato nel loro figlio sgomento, ansia, paura…
Se siete arrivati fino a questo punto di questo breve, amaro, malinconico scritto sappiate che ora la parola spetta ai giudici del Tar ai quali, a mio avviso legittimamente, si sono rivolti i genitori di A.A. per chiedere la sospensiva della bocciatura. Nel frattempo la bocciatura più solenne la merita la scuola superiore Istituto Peano di Torino.
Speriamo bene per il nostro ragazzo.