Da tenere d'occhio le opere dell'israeliano Amos Gitai, del polacco Skolimowski, degli statunitensi Kaufman & Johnson e della loro connazionale Laurie Anderson senza escludere il lavoro di Marco Bellocchio, apprezzato dalla stampa straniera
Iniziato male e finito benissimo, il concorso di Venezia 72 ha rialzato la sua qualità nella seconda parte del festival, divenendo una delle competizioni più “schizofreniche” degli ultimi anni. Delle 21 opere in corsa verso il Leone d’oro, almeno la metà meritano un premio, almeno da quanto emerge dalla vox populi presente al Lido. Certo, le giurie si sa essere autonome e mai come quest’anno, composta da registi del calibro di Alfonso Cuaron, Nuri Bilge Ceylan, Pawel Pawlikowski, Hou Hsiao-hsien, Lynne Ramsay e il nostro Francesco Munzi il carattere di indipendenza di giudizio da critici e pubblico si esprimerà con evidenza.
Rispetto alle medie-voto riportate sulle riviste specializzate, ad oggi il film con maggiori consensi resta Francofonia di Alexander Sokurov, ma all’appello mancano ancora i voti per Behemoth del cinese Zhao Liang e per Per amor vostro dell’italiano Giuseppe M Gaudino che ha chiuso il concorso. Due film che probabilmente “peseranno” per il palmarès essendo di potente bellezza nella loro drastica diversità. Entrando in merito ai forti candidati a vittoria (o premi importanti) della Mostra che chiuderà domani sera, oltre al già citato Sokurov e alle due new entry di oggi, a giudicare dai consensi italiani e internazionali trovano spazio le opere dell’israeliano Amos Gitai, del polacco Skolimowski, degli statunitensi Kaufman & Johnson e della loro connazionale Laurie Anderson senza escludere il lavoro di Marco Bellocchio, apprezzato dalla stampa straniera. Tra gli outsider che potrebbero ambire ai favori della giuria ci sono il turco Abluka di Emin Alper e l’esordio del venezuelano Vigas, Desde Allà.
Quanto alle interpretazioni, le Coppe Volpi femminili potrebbero andare alla francese Catherine Frot per Marguerite di Xavier Giannoli o alla nostra Valeria Golino per la sua struggente Anna nel film di Gaudino, sempre che questo non riceva un riconoscimento ancor più prestigioso. Per il premio agli attori, in pole position resta la straordinaria prova del francese Fabrice Luchini che se la vedrà con forti candidati come l’87enne Christopher Plummer, protagonista di Remember di Atom Egoyan, il cileno Alfredo Castro, ambiguo personaggio di Desde Allà senza escludere il giovane premio Oscar Eddie Redmayne, primo trans della storia in The Danish Girl di Cooper. Ricordiamo che i premi domani sera assegnati saranno: Leone d’oro al miglior film, Leone d’argento alla miglior regia, Gran premio della Giuria, Premio speciale delal Giuria, Premio alla miglior sceneggiatura, Coppa Volpi alle migliori interpretazioni femminile e maschile, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergenti.