L’azienda di allevamento chiude, ma lascia nello stabilimento 2mila conigli. Ai quali viene spento, in molti casi, anche l’impianto di aerazione. Così, pochi giorni fa, ecco la scoperta delle carcasse degli animali da parte di due associazioni in cinque capannoni a Collecorvino, in provincia di Pescara. Le carcasse dei 2mila conigli erano coperte da teli della spazzatura o accatastati dentro carrelli industriali e celle frigorifere. Senza parlare dell’odore irrespirabile e mefitico. Così, dopo un esposto delle due associazioni Codici e Dog Village, è stata aperta un’inchiesta per maltrattamento di animali. Dopo un sopralluogo di Forestale, carabinieri, Nas, Asl e polizia provinciale è anche scattato il sequestro dell’intera struttura.
In base ai primi accertamenti delle si ipotizza che parte dei conigli (quelli che si trovavano nelle gabbie) siano morti per soffocamento: l’azienda che gestiva il capannone ha chiuso la sua attività a febbraio e da aprile l’impianto di aerazione sarebbe stato spento. Sulle altre morti dovrà fare chiarezza il titolare della ditta responsabile dell’allevamento abbandonato (di Forlì) e ora sarà sentito dalla Procura. Scongiurata l’ipotesi di infezioni e di pericoli igienico-sanitari per la popolazione del posto: nessuna ordinanza comunale quindi, perché i conigli sarebbero morti da almeno due o tre mesi. Le ipotesi per la morte degli altri conigli vanno dai maltrattamenti, alla malattia o alla denutrizione.
Le associazioni hanno allegato all’esposto (che racconta anche come i capannoni siano “spalancati, raggiungibili da chiunque”) video e foto. L’allevamento dei conigli era stato abbandonato a febbraio per una bonifica del sito; ma poi le vecchie maestranze non vi avevano fatto più ritorno.
Non è mancata una dura polemica a distanza tra Gabriele Bettoschi, responsabile dell’associazione dei consumatori Codici e il sindaco di Collecorvino Antonio Zaffiri. “Non ne sapevo nulla. Dall’esterno non si sentiva nessun odore” ha detto il primo cittadino. “E’ assurdo – ribatte Bettoschi – I cittadini si sono rivolti a noi perché stanchi dell’inerzia del sindaco, che era stato avvertito già da mesi”.