L’ultimo concorso per vigili urbani a Roma rischia di essere annullato. Troppo clamore quei numeri praticamente identici tra ammessi e bocciati dopo che le prove erano state corrette da due diverse commissioni. E adesso che anche la procura di Roma si interessa alla vicenda, il Campidoglio sta valutando l’ipotesi di azzerare tutto. La questione è ad oggi al vaglio di Alfonso Sabella, l’ex pm antimafia che il sindaco Ignazio Marino ha nominato assessore alla legalità. Una vera e propria patata bollente per Sabella, che al Messaggero spiega di non “potere aspettare il corso della giustizia amministrativa: abbiamo bisogno di 300 agenti”. L’assessore annuncia quindi di essere pronto ad annullare il concorso in autotutela.

Sulla questione pesa inoltre il ricorso al Tar depositato dallo studio legale Gallone & Urso in rappresentanza di 500 partecipanti al concorso che erano stati ammessi alla prima selezione ed esclusi dopo la seconda. Ai giudici amministrativi i 500 aspiranti vigili chiedono di annullare “la rivalutazione degli elaborati”, ordinando alla “nuova amministrazione” di nominare “una nuova e diversa Commissione esaminatrice”.

I fatti risalgono al 21 dicembre del 2012 quando alla Nuova fiera di Roma più di 2.600 persone partecipano al concorso per 300 posti da vigile nella capitale. Dopo la prima correzione dei compiti ben 2.263  candidati avevano conseguito l’idoneità alla prova scritta mentre soli 408 risultavano non idonei. Un’inchiesta pendente sul capo dei vigili Angelo Giuliani porta però la giunta guidata da Gianni Alemanno ad insediare una nuova commissione esaminatrice, che in poche settimane cambia ancora per una serie di dimissioni a catena. Alla fine vengono corrette per la seconda volta le prove e questa volta risultano esserci 408 candidati idonei e 2263 candidati inidonei: gli stessi numeri della prima correzione ma invertiti.

Ma non solo. Perché il ricorso dei 500 partecipanti si basa anche sul fatto che alcuni compiti avevano segni sul margine sinistro dei fogli e i nomi dei candidati erano visibili in sede di correzione. Adesso, in attesa che il Tar si esprima i partecipanti hanno chiesto la nomina di una nuova commissione (sarebbe la quinta) o in alternativa l’ammissione in blocco di tutti i candidati alla prova orale. Nel frattempo Sabella riflette su come risolvere la vicenda nel più breve tempo possibile.

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