Ventiquattresima edizione per il festival internazionale di fotografia Si Fest, a Savignano sul Rubicone, che quest’anno presenterà due attesissime anteprime -una nazionale ed una europea- rispettivamente di Larry Fink e Mike Brodie. L’appuntamento è atteso per il week end dall’11 al 13 settembre (con mostre aperte fino al 27 settembre) e non sarà difficile incontrare i due fotografi in giro per Savignano che arrivano in Italia a presentare i loro (primi e ultimi) lavori.
In particolare, con “A Period of Juvenile Prosperity” lo statunitense Mike Brodie ci regalerà un racconto sulla sottocultura giovanile punk e squatter, un viaggio tra treni merci e stazioni attraverso l’America. L’esposizione verrà arricchita anche dalla proiezione, appositamente prodotta per il Si Fest, del primo lavoro fotografico dell’autore (“Tones of dirt and bone”) realizzato su Polaroid.
“Mike Brodie li fotografa tutti i suoi compagni di viaggio, con rispetto, intimità e compiuta resilienza” racconta la curatrice, Enrica Viganò. “Creature incredibilmente fotogeniche, con il loro look ribelle, con i colori della ruggine che si confondono con il ferro dei treni, con le loro ferite e le conquiste, con l’incoscienza e la stravaganza che ci seducono per l’eccessivo sconsiderato fascino”.
Sempre a cura di Enrica Viganò anche la mostra di Larry Fink. O meglio le mostre, perché del fotografo delle star e dei party hollywoodiani saranno ospitate ben due esposizioni: “The Vanities”, con scatti in bianco e nero penetranti che raccontano la vita hollywoodiana (e delle star) e “The Beats”, suo primo lavoro realizzato quando l’autore non era ancora maggiorenne su una generazione che ha fatto storia.
Ma non è tutto qui. Si Fest porta a Savignano anche gli scatti di un altro ‘grande’ della fotografia: Gabriele Basilico. La mostra, “Iran 1970”, è un racconto di un viaggio che da Milano arriva a Kabul, su una Fiat 124 nell’estate 1970. È un “Basilico prima di Basilico”, racconta Luca Doninelli, dove il fotografo ha solo voglia di realizzare una serie di foto da vendere a qualche rivista. Il progetto non giungerà a compimento ma nell’archivio personale quegli scatti furono accuratamente custoditi e di tanto in tanto il fotografo milanese pensò di farci un libro. Un libro che oggi è stato pubblicato (il titolo è lo stesso della mostra, ndr) e in cui Giovanna Calvenzi, compagna di Gabriele e testimone di quel viaggio, racconta quest’avventura e un’epoca di grande libertà.
E ancora viaggi e costume negli scatti di Felice Beato con le immagini storiche tratte dalla collezione dei Fratelli Alinari “La fotografia in Giappone e la scuola di Yokohama” o nelle immagini della francese Claudine Doury con le fotografie ambientate del progetto Loulan Beauty. Da vedere anche le mostre di Mustafa Sabbagh, il fotografo italo-palestinese dal linguaggio cosmopolita e autentico poeta dell’immagine, con l’esposizione “#000 – Tuxedo Riot” appositamente ideata per il SI Fest; Martina Bacigalupo con un particolarissimo lavoro nato nel suo ultimo viaggio di lavoro; Paolo Ventura e le sue Short stories; Giulia Marchi con la mostra intitolata Sullòrlo; Tommaso Tanini con “H. Said He Loved Us”, Francesco Francaviglia e le sue donne del digiuno; le “Tokio night” di Monia Perissinotto; le lezioni di fotografia del fotogiornalista Tomas Vander Driessche e l’impagabile “Hotel Immagine” di Simone Donati, un viaggio attraverso i riti collettivi d’Italia, sacri e profani di cui è uscito da pochissimo il libro autoprodotto.