Espulsi 45 estremisti islamici e individuati 81 cosiddetti foreign fighter che hanno avuto in qualche modo a che fare con l’Italia. Sono i dati principali del bilancio del ministero dell’Interno, presentati da Angelino Alfano proprio in occasione dell’11 settembre. “Quando non accade nulla – ha sottolineato Alfano – bisogna ringraziare il cielo, per chi ci crede, ma anche l’azione preventiva delle forze dell’ordine, che io voglio ringraziare”. Nel 2015, quindi, tra l’altro sono state arrestate per la minaccia jihadista 64 persone. Si sono contati 81 foreign fighter andati in Siria che hanno avuto in qualche modo a che fare con l’Italia. Degli 81 combattenti quelli con nazionalità italiana sono 5 (tra di essi anche il genovese Giuliano Del Nevo, morto nel 2013) e 5 con la doppia nazionalità.
Dall’11 settembre 2001 a oggi sono stati espulsi dall’Italia 19 imam. Alfano ha spiegato che “hanno inneggiato all’odio e alla violenza e non rispettato le leggi del nostro Stato”. “Chi professa una religione in Italia lo deve fare all’interno delle regole”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che occorre “separare chi prega da chi spara”.
Quanto al rischio di infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori verso l’Italia il capo della polizia Alessandro Pansa ha risposto che “è un rischio esistente che col passare del tempo aumenta sempre di più, ma non abbiamo nessuna informazione che ci mette in allarme”.