Chissà cosa avrebbe detto Giuseppe Pellizza di Volpedo, autore del celeberrimo “Il Quarto Stato”, della protesta che da lunedì il sindaco Giancarlo Filippo Pio Caldone, metterà in atto contro la “Buona Scuola”. Con il suono della prima campanella, l’amministrazione del piccolo paese piemontese, ha deciso di far sentire la propria voce con una singola iniziativa: stampare gli atti del Comune, ad esclusione di quelli richiesti dai privati cittadini, al contrario. Tutti i documenti firmati dal primo cittadino, dalla giunta e dal consiglio saranno stampati in modo speculare come se fossero riflessi da uno specchio. Non solo. Lo stemma ufficiale del Comune sarà sostituito da un logo con la dicitura “contrario” leggibile anch’esso all’inverso.

A palazzo municipale è da giorni che Caldone con il grafico Andrea Siciliano e Patrizia Agosti, stanno lavorando alla realizzazione di questa protesta: “Le ordinanze sindacali, le delibere di giunta e di consiglio, le determine – spiega il primi cittadino – d’ora in poi saranno redatte in questo modo perché contrarie alla buona scuola sono state le decisioni prese dal Governo che abbiamo contestato e contestiamo”.

A Caldone e alla sua giunta, non va giù la nuova legge firmata dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. In queste settimane hanno dovuto fare i conti con un aumento di ragazzini diversamente abili provenienti da un plesso speciale soppresso in un istituto vicino a Volpedo. Decisioni prese dall’alto che il battagliero sindaco del paese del famoso pittore, non ha voluto subire senza far sentire la voce dell’amministrazione.

In prima battuta, nei giorni scorsi, aveva deciso di chiudere la scuola con un’ordinanza: “La nostra struttura non ha né gli spazi né le attrezzature adatte per farsi carico di altri ragazzi con queste necessità”, aveva spiegato Caldone. Un provvedimento che non è piaciuto al prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, che ieri pomeriggio ha convocato d’urgenza il primo cittadino con il dirigente scolastico provinciale Franco Calcagno, per trovare una soluzione. “A fronte di un percorso comune – spiega il vulcanico Caldone – che abbiamo concordato, ho ritirato l’ordinanza ma siamo solo parzialmente soddisfatti. Per questo abbiamo dato un seguito alle nostre proteste decidendo di produrre gli atti al contrario. Non vogliamo pregiudicare il normale svolgimento delle lezioni, non è mai stata nostra intenzione farlo ma è nostro dovere salvaguardare la sicurezza e l’incolumità dei ragazzi e dare risalto ad una situazione che potrebbe creare problemi gestionali anche al corpo docente”.

A Volpedo non si accontentano delle parole del prefetto e del dirigente scolastico provinciale, vogliono i fatti. Sembra che l’impegno preso sia quello di assicurare ore in più di sostegno. Dall’altro canto, in tutt’Italia, l’avvio dell’anno scolastico sarà di nuovo contrassegnato da polemiche sul sostegno: la Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) ha denunciato il fatto che in alcune province della Lombardia, anche a causa del riordino delle competenze delle Province stabilito dalla Legge “Delrio”, quest’anno sono a rischio i servizi di trasporto degli alunni disabili.

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