Prima le offese a sfondo omosessuale, poi il pestaggio. Un ragazzo di 27 anni è stato picchiato in pieno centro a Ferrara da tre minorenni perché gay. È stata la vittima stessa a renderlo noto, pubblicando sulla propria bacheca Facebook il resoconto della sua disavventura. Sono le 18.30 di mercoledì scorso e F.B., attivista gay di 27 anni, sta camminando assieme a due amici in corso Porta Reno, a nemmeno cento metri dalla Cattedrale. All’improvviso un gruppo di ragazzini li addita. “Finocchi di merda, fate schifo, dovete morire, troie”. Nemmeno il tempo di chiedere il perché delle offese e uno degli sconosciuti gli sferra un pugno alla tempia. Parte la chiamata alle forze dell’ordine e l’aggressore torna alla carica. Scaglia una bicicletta contro il 27enne e lo colpisce con un altro pugno all’occhio per poi scappare.
F.B. finisce al pronto soccorso. Per lui 30 giorni di prognosi tra ferite e frattura di un dito della mano. “A prescindere dal fatto che la cosa sia inammissibile – ha scritto il giorno seguente su Facebook -, soprattutto perché tanta violenza mista a omofobia provenire da dei ragazzini, minorenni e appena maggiorenni, ha un qualcosa di malsano. La frustrazione nel non potergli mettere le mani addosso sarà attenuata dalla consapevolezza di avere la coscienza pulita, oltre che la fedina penale intonsa. Ma bisogna sempre, e sottolineo sempre, denunciare questi atti di viltà, inciviltà e disgustosa ignoranza”.
Accanto alla denuncia pubblica è partita anche quella legale per ingiurie e lesioni. E mentre la bacheca del ragazzo si è riempita di dimostrazioni di solidarietà, Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara hanno richiamato l’attenzione su quelli che hanno definito “fenomeni inaccettabili, che una comunità forte e unita deve saper respingere con decisione, a cominciare dalle sue istituzioni, perché il susseguirsi dei numerosi episodi di violenza contro gay e lesbiche contribuisce alla determinazione di un clima di paura e tensione. Lo stesso che ogni giorno vediamo alimentato da troppi politici, ecclesiastici e personaggi pubblici”.