Quindici bambini annegati nel mar Egeo e 42 persone che invece rischiavano di morire congelate in un camion frigorifero sulle autostrade austriache. Dalla rotta balcanica alla Grecia non si ferma l’emergenza migranti che sta coinvolgendo l’Europa. E questa volta il dramma tocca il mar Egeo dove, a sud delle coste elleniche, si è rovesciato l’ennesimo barcone: i morti sono 28, e tra questi anche dieci bambini e 4 neonati. Nelle stesse ore sono arrivate circa 4mila persone in Ungheria e 12mila a Monaco di Baviera. “Non sappiamo più come fare”, ha detto il sindaco della città tedesca. “L’Ue ha fallito”, è invece l’amaro commento del ministro dei Trasporti tedesco. Nel pomeriggio di domenica Berlino ha anche fermato il traffico ferroviario proveniente dall’Austria, che è stato riattivato alle 7 di lunedì mattina dopo l’annunciato ripristino dei controlli alle frontiere.
Affonda barcone in Grecia, 28 morti
Nella lunga giornata di avvenimenti sul fronte dell’immigrazione il momento più drammatico si registra comunque a sud del mar Egeo: un barcone di migranti, partito dalla costa turca, si è rovesciato al largo dell’isola greca di Fermakonissi, nell’Egeo meridionale. Sono morti 34 passeggeri di cui 15 bambini: quattro neonati, cinque bambini e cinque bambine. Otto delle vittime sarebbero state ritrovate morte nella stiva. Si teme che ci siano dei dispersi. Circa 68 migranti sono stati salvati dalla guardia costiera greca e altri 30 hanno raggiunto a nuoto l’isola.
Sempre in Grecia, sull’isola di Lesbo, un fotografo di Reuters ha visto dieci gommoni sbarcare nel giro di 90 minuti: uno di questi, con a bordo circa 70 rifugiati, è esploso a circa 100 metri dalla riva e gli abitanti hanno portato a riva le persone che erano cadute in acqua, tra cui bambini e almeno un neonato.
Austria, 42 migranti salvati, erano in camion frigo
Nelle stesse ore vicino al confine tedesco, nel Land dell’Alta Austria sull’A8 all’altezza di Aistersheim, la polizia ha trovato 42 migranti, fra cui 5 donne e 8 bambini, nascosti in un camion frigorifero. I due autisti, iracheni, sono stati arrestati. Il mezzo, di solito usato per trasportare fiori, aveva la targa finlandese.
Prosegue anche l’arrivo di profughi e migranti in Europa attraverso la rotta balcanica. Anzi, accelera, in vista della stretta annunciata dall’Ungheria di Viktor Orban, dove dal 15 settembre entreranno in vigore leggi che prevedono il carcere per chi attraversa illegalmente la frontiera. Nelle ultime 24 ore in Ungheria sono entrate oltre 4mila persone dalla Serbia, un nuovo record. Nei centri di raccolta alla frontiera si allestiscono in continuazione nuovi posti letto per i profughi.
Centinaia di profughi che erano arrivati in Ungheria dalla Serbia passando il confine a Rozske hanno ottenuto alle prime luci dell’alba il via libera della polizia, senza essere identificati, a salire su un treno partito per il confine con l’Austria. “Sembrava di essere in un film, anche con il lieto fine”, ha detto Tamas Szuts, il coordinatore dei volontari che offrono soccorso e assistenza ai profughi nel piazzale antistante la stazione di Szeged, la città più grande lungo il confine meridionale magiaro.
Accoglienza, polemiche in Germania: “Ue ha fallito”
E mentre è in corso una vera e propria fuga dall’Ungheria, oltre 12mila tra migranti e profughi sono giunti poi nella sola giornata di sabato a Monaco di Baviera, dove la situazione è ormai critica. Le autorità hanno fatto appello agli altri Laender ad accogliere più migranti. “Non sappiamo più come fare con i profughi”, ha detto il sindaco Dieter Reiter. In dichiarazioni alla tv Zdf il sindaco ha aggiunto che ogni due ore arrivano alla stazione della città bavarese fino a 500 profughi sui treni. Nella stazione ferroviaria Keleti di Budapest migliaia di migranti attendono ancora di potere salire su treni diretti alla frontiera con l’Austria, dove entreranno a piedi per poi proseguire il loro viaggio verso la Germania o altri Paesi. Le ferrovie ungheresi hanno iniziato sabato i lavori per la costruzione di una ‘porta’ blindata lungo i binari della linea tra Subotica (Serbia) e Szeged (Ungheria), una sorta di barriera per impedire il passaggio di chi tenta di aggirare il muro metallico eretto nel frattempo alla frontiera.
“Monaco e la Baviera non possono far fronte da sole a questa sfida enorme”, ha affermato da parte sua un portavoce del governo locale, nonostante Angela Merkel abbia fatto sapere che la Germania è in grado di accogliere fino a 800mila profughi all’anno. Su questo fronte, dal governo federale arrivano però i primi scricchiolii: il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt, membro della Csu – che è l’alleato bavarese e conservatore della Cdu della Cancelliera – ha dichiarato che la Germania ha raggiunto “il limite della sua capienza” e ha attaccato la Ue che ha “fallito completamente” nel proteggere le sue frontiere esterne. “Misure efficaci sono necessarie per fermare questo flusso” di migranti, ha detto Dobrindt. “Questo include l’aiuto per i Paesi dove i rifugiati stanno fuggendo e un controllo efficace delle nostre frontiere”.
Berlino chiude traffico ferroviario da Austria
Berlino nel pomeriggio di domenica ha anche fermato il traffico ferroviario dall’Austria a causa della crisi dei migranti. Le ferrovie austriache Oebb hanno sospeso i treni diretti in Germania su richiesta della società ferroviaria tedesca. Attualmente 1.800 profughi si trovano a bordo di treni in Austria diretti in Germania. La Germania reintrodurrà temporaneamente i controlli di frontiera. “L’obiettivo è quello di limitare l’attuale flusso di rifugiati in Germania e di fare in modo che arrivino alle loro destinazioni in modo ordinato”, ha spiegato il ministro dell’Interno, Thomas de Mazière, precisando che le norme di Dublino, secondo cui le domande di asilo devono essere considerate nel paese europeo di arrivo, sono ancora in vigore.
“La Germania – ha continuato – ha dimostrato la volontà di aiutare, ma questo aiuto non deve essere esasperato ed è per questo che questa misura deve essere considerata come un segnale per tutta l’Europa. La Germania si assume le sue responsabilità ma deve esserci una distribuzione equa in Europa. I controlli alle frontiere non risolveranno le cose”.
Secondo il quotidiano austriaco Kronen Zeitun, i controlli che la polizia bavarese effettuerà al confine con l’Austria avranno come scopo quello di “determinare immediatamente chi può chiedere asilo“. Saranno inviati 2.100 poliziotti nella zona di confine con l’Austria, secondo le anticipazioni della stampa, e il governo federale introdurrà anche controlli alla frontiera con la Repubblica Ceca e con la Polonia. La sospensione di Schengen, secondo Bild, è previsto che duri circa 30 giorni. “La reintroduzione temporanea dei controlli alle frontiere è una possibilità eccezionale esplicitamente prevista e regolata dal codice delle frontiere del Trattato di Schengen in caso di situazione di crisi” e “la situazione attuale in Germania, a prima vista, appare essere una situazione coperta dalle regole”, è la dichiarazione diffusa dalla Commissione Ue. Junker – dicono sempre dalla commissione – è stato informato al telefono dalla Merkel della decisione di reintrodurre i controlli alle frontiere.
Il rifiuto della Romania
Intanto il governo rumeno ribadisce il suo rifiuto di accettare la quota di rifugiati assegnata dall’Ue, 4.650 richiedenti asilo, e afferma che ne accoglierà solo 1.785, come aveva pattuito con Bruxelles inizialmente. Lo ha dichiarato il ministro degli interni, Gabriel Oprea, a margine della riunione ministeriale, aggiungendo di avere un “mandato chiaro” del presidente della repubblica e del primo ministro.