Si era dimesso sull’onda delle polemiche seguite alla richiesta d’arresto emessa nei suoi confronti dalla Procura di Trani per il crac della casa di cura Divina Provvidenza e poi respinta dal Senato. Ma le polemiche sull’ex presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, Antonio Azzollini, non finiscono mai.
A gridare allo “scandalo”, stavolta per ragioni extragiudiziarie, è il Movimento 5 Stelle. Che con la vice presidente dell’organismo parlamentare, Barbara Lezzi, muove accuse pesantissime nei confronti del collega (rimasto per altro commissario) del Nuovo centrodestra. “Nonostante le dimissioni, Azzollini continua a fare il bello e il cattivo tempo, presiedendo ancora, di fatto, la commissione pur non rivestendo più formalmente la carica di presidente”, denuncia a ilfattoquotidiano.it la senatrice del M5S. Anche da quando a fare le veci di presidente, sulla poltrona occupata per dodici anni da Azzollini, siede l’altro vice presidente anziano, Gian Carlo Sangalli, del Partito democratico (Pd). “Ho visto personalmente Azzollini uscire più volte dalla stanza di Sangalli – racconta la Lezzi -. E, come ho potuto riscontrare nel corso delle sedute della commissione, tra i due c’è grande intesa”. Insomma, una “forma di sudditanza” nei confronti di Azzollini quella che, secondo la vice presidente del M5S, avrebbe colpito i commissari di maggioranza. “Nonostante le dimissioni, continua ad esercitare una forte influenza – assicura la Lezzi -. Un esempio? Quando capita di dover discutere degli emendamenti a diverse proposte di legge all’esame della commissione, se è Azzollini a proporne la riformulazione, nella stragrande maggioranza dei casi i commissari di maggioranza, costatato ‘l’autorevole parere’ espresso, ne prendono atto, e suggeriscono a Sangalli di farlo proprio”.
Situazioni che, secondo la Lezzi, si verificano anche quando la materia in discussione riguarda il delicato tema delle coperture finanziarie. “E’ capitato che Azzollini, per facilitare l’approvazione di una norma, abbia suggerito di aggiungere la frase ‘senza maggiori oneri’ – conclude la vice presidente della commissione Bilancio del Senato -. Una locuzione che, però, dovrebbe essere verificata accuratamente, come è capitato nei casi in cui siamo stati noi del M5S a chiederne l’introduzione rispetto ad alcuni provvedimenti normativi. Per Azzollini, invece, dato ‘l’autorevole parere’, basta la parola”.
Twitter: @Antonio_Pitoni